Candidato sindaco Antonio Barile: sacrificio o suicidio politico?

Per affermare l’amore verso il proprio paese, le proprie idee e il proprio impegno politico per un possibile cambiamento, non necessariamente bisogna candidarsi a sindaco. Lo si può fare in tanti altri modi.

Inizialmente qui a San Giovanni in Fiore vi era un progetto politico, per questa tornata elettorale, che poteva veramente rappresentare la vera svolta e la vera novità per questo nostro paese. Ma poi tutto svanì forse anche a causa di molti personalismi.

Imporre la propria candidatura a sindaco con tutte le forze e contro una certa volontà della propria parte politica e di una parte della società civile non è comunque un’ottima soluzione, a meno che non ci siano altri candidati. Qualsiasi soluzione non concordata mi sembra un vulnus peggiore di quello che un certo sistema politico determina ormai da anni nel nostro paese. Potrebbe creare un precedente assai pericoloso.

Al momento la candidatura di Barile è l’unica ed è giusto che sia lui il candidato sindaco nel centrodestra.

In questo decennio passato Antonio Barile ha svolto il lavoro di oppositore a un certo vecchio sistema di fare politica con impegno, orgoglio e senso di responsabilità. Chi lo conosce bene sa che le sfide a fare meglio sono il sale della sua vita. Sono convinto che si  appresta con lo stesso entusiasmo che lo ha accompagnato in questi ultimi anni, ad affrontare la  campagna elettorale.

Non comprendo, comunque, i motivi che hanno indotto Antonio Barile a sacrificarsi con questa candidatura alla carica di Sindaco. Probabilmente non vi erano altri candidati? In questa vicenda forse mi sbaglierò, forse non ho compreso bene  quanto fosse illimitata la voglia di lotta vera di Antonio Barile a cui auguro, tuttavia, ogni fortuna elettorale.

Questa volta il candidato Antonio Barile, sotto l’aspetto politico ovviamente, si gioca tutto. E con lui (ognuno secondo il proprio punto di vista) anche gran parte della popolazione si gioca i prossimi cinque anni di buono o mal governo della città.

Anche dal candidato sindaco Pino Belcastro poche novità di rilievo.

San Giovanni in Fiore vive una crisi profonda. Le amministrazioni dell’ultimo quindicennio hanno acuito la crisi. Solo in questi ultimi cinque anni abbiamo assistito ad un balletto di assessori e a liti inutili all’interno della stessa giunta, nonché al coinvolgimento in qualche inchiesta giudiziaria di alcuni dirigenti comunali e liberi professionisti legati a qualche esponente politico. Al di là dei risultati delle sentenze ancora non emesse, tutto ciò rivela il profondo e inquietante intreccio tra politica ed affari. A fronte di tutto ciò non è accettabile la riproposizione da parte del candidato sindaco Pino Belcastro di tanti che siedono nel consiglio comunale da decine di anni. I cittadini sangiovannesi chiedono discontinuità.

C’è bisogno, allora di coraggio, di determinazione. Bisogna parlare alla San Giovanni in Fiore civile, speranzosa e giovane. Bisogna guardare alla legalità e alla trasparenza degli atti amministrativi comunali. Ai voti liberi e consapevoli per una nuova classe dirigente sangiovannese ed infine ad una sana e razionale gestione della macchina amministrativa ed eventualmente al sano e razionale utilizzo di qualche fondo comunitario e regionale.

Candidato sindaco Antonio Barile: sacrificio o suicidio politico?ultima modifica: 2010-03-08T11:21:00+01:00da pietrogiovanni1
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2 pensieri su “Candidato sindaco Antonio Barile: sacrificio o suicidio politico?

  1. Antonio Barile un uomo in cui crede in una S, Giovanni pulita non corrotta. Un uomo che a mio avviso non lo fa per denaro. L’unico forse che crede come lui stesso dice in un sogno che S. Giovanni possa evolvere modernizzarsi e progredire. Ma, purtroppo non siamo tutti a pensarla cosi’. Eppure S. Giovanni ha tante di quelle potenzialita’ per progredidire che se ben amministrata non avrebbe nulla da invidiare a zone meno posiozionate dal punto di vista geografico ma molto piu’ ricche e conosciute. Ma pensate abbiamo a 20 km le piste da sci e a 50 km il mare (e che mare). Se si tenesse allo sviluppo del paese almeno il 20% per come ci tiene Antonio Barile San Giovanni rifiorirebbe avrebbe davvero il nome giusto e sarebbe finalmente il nome appropiato all’immagine che darebbe. Spero non rimanga solo un sogno di chi crede ancora in un progresso possibile in un paese con una mentalita’ tanto retrograda per quanto riguarda un paese non piccolo ma piccolo di mentalita’.

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