La Calabria agonizzante.

imagesCA15C2AV.jpgReggio Calabria, Catanzaro, Rende. Tre situazioni e tre luoghi simbolo del fallimento, non della politica, ma di questa politica, di questi politici, di questi partiti politici, dei politici locali, provinciali, regionali e parlamentari, nessuno escluso. Una regione allo sbaraglio, esposta a grave pericolo. Bisogna che tutti prendiamo coscienza e diciamo come stanno realmente le cose! La situazione politica, economica e sociale qui in Calabria è ormai talmente drammatica che non si può più tollerare. Non si può più far finta di niente. Non si può più accettare, vedere ed assistere, ormai quotidianamente, alla demolizione delle fondamenta delle istituzioni pubbliche, dello stato di diritto e della democrazia stessa. Dentro di me, dentro la mia coscienza sento che bisogna reagire per non accettare una morte civile così passivamente.

Non scrivo queste cose con l’intento di pormi in contrapposizione ad altri cittadini o a qualcuno in particolare. La guerra tra poveri, tra cittadini, tra giovani, tra lavoratori, tra disoccupati non mi piace, è controproducente, e poi sarebbe anche da stupidi. Se si vuole guardare il dito o la luna, ognuno è libero di farlo, ma la questione è un’altra: il rispetto dei diritti va chiesto con forza e determinazione, senza timori. Credo sia giusto ribellarsi per i diritti, a meno che non si sia succubi di qualcuno o di qualcosa. Ѐ indispensabile, se si vuole veramente cambiare questo stato di cose e sperare in un futuro migliore, avere un’altra visione e concetto della politica e dei politici: coloro che sono a capo delle istituzioni pubbliche sono nostri dipendenti, e non noi loro sudditi. Appena possibile questa gente va mandata via, in pensione! Spazio ai giovani, alle nuove idee, alle nuove capacità. Alle persone oneste, con più titoli, con più lungimiranza e più entusiasmo!

Basta con questa gente pagata a 20 mila euro al mese! Uno stipendio, più che sufficiente come tanti altri, di 3 mila euro, basta e soverchia! La politica dovrà farsi nell’interesse del bene comune con passione e come una missione, e non nell’interesse del proprio egoistico arricchimento!

La nostra Calabria potrà risorgere se lo vorremo noi! Dipenderà solo da noi cittadini tutti, giovani, donne, anziani, pensionati, lavoratori, studenti  e operai tutti! Non potrà risorgere con questa vecchia classe dirigente e con questi vecchi partiti politici!

Le vie del Signore sono infinite!

Pietro Giovanni Spadafora

Cittadino calabrese

La Calabria agonizzante.ultima modifica: 2012-11-24T00:56:00+01:00da pietrogiovanni1
Reposta per primo quest’articolo