Qualche informazione seria e onesta!

Qualcuno dovrebbe, perlomeno, chiedere scusa agli imprenditori suicidi!
Ecco la vera porcata del  DECRETO IMU BANKITALIA!
Blog di Beppe Grillo
Il decreto legge su Imu/Bankitalia fatto approvare dalla Boldrini esautorando il Parlamento …e violando tutte le procedure (ma i soldi del regalo di 7,5 miliardi alle banche ce li mette Vendola?) va spiegato e rispiegato. Passate parola. E’ un furto ai cittadini italiani. Allora, iniziamo. Le azioni della Banca d’Italia sono possedute da istituti di credito e assicurativi italiani, fra cui Unicredit, San Paolo, Generali, BNL, Monte dei Paschi di Siena e dall’INPS. Il decreto IMU/Bankitalia rivaluta le quote di Banca d’Italia da 155.000 Euro a 7,5 miliardi di Euro. Un aumento di capitale attuato senza l’emissione di nuove azioni, ma con l’aumento del valore delle azioni esistenti a 7,5 miliardi (+4.600%). Il sogno di ogni azionista. Il decreto, in aggiunta, stabilisce che gli azionisti non possono detenere più del 3% delle quote. San Paolo e Unicredit, per esempio, hanno rispettivamente il 30% e il 22% e dovranno scendere entrambe al 3% in futuro. Non perdete la calma: il 56% delle quote dovrà essere venduta (in quanto proprietà dei sei istituti che superano la soglia del 3%: Intesa Sanpaolo, UniCredit, Assicurazioni Generali, Cassa di Risparmio in Bologna, INPS, Banca Carige. Al momento della vendita si genererà un’enorme plusvalenza per gli azionisti che intascheranno netti l’87,5% di quel 56% di quote (circa 3,67 miliardi) e pagheranno in tasse allo Stato il 12,5% (circa di 525 milioni). Ma non è finita, perché lo Stato, al momento della vendita (di un suo bene regalato alle banche!!) sarà cornuto e mazziato. C’è infatti una clausola a ulteriore favore delle banche. Quando venderanno per scendere al 3%, nel caso in cui non riescano a piazzare le loro quote sul mercato, queste saranno riacquistate automaticamente dallo Stato (ovviamente a prezzo rivalutato) con un costo di oltre 3,5 miliardi di Euro. E poi, vogliamo dimenticarci i grassi dividendi annuali che le banche prenderanno grazie alla rivalutazione delle azioni di Bankitalia? Non possiamo! Il decreto prevede che l’importo dei dividendi annuali possa raggiungere il 6% del capitale: saranno quindi distribuiti ai soci fino a 450 milioni di Euro ogni anno, mentre ora erano irrisori. Perché lo Stato non ha riacquistato le quote in eccedenza al 3% al prezzo nominale e successivamente provveduto alla rivalutazione? Questo decreto NON sarebbe stato approvato se Laura Boldrini avesse seguito il regolamento della Camera. L’aver violato il regolamento impedendo alle opposizioni di esprimere il loro dissenso come previsto e come sarebbe stato nei suoi doveri istituzionali, ha consentito l’approvazione di questo decreto-regalo alle banche, ovviamente alle spese dei cittadini italiani (tu che stai leggendo incluso). Grazie Boldrini!
Ps: Renzie vuole recuperare un miliardo con la riforma del Senato. Miliardo che esiste solo nella sua testa. Però non ha detto nulla contro il regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche. Chissà perché?

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Imposimato: questa maggioranza come un regime!

http://www.lafucina.it/2014/02/06/imposimato-questa-di-maggioranza-come-un-regime/

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Augias mente in diretta tv sul M5S e viene sbugiardato dalla Rete

Ascoltate bene cosa dice: http://www.tzetze.it/redazione/2014/02/5_

stelle_sentite_augias_si_e_sbugiardato_da_solo/index.html

La Rete non dimentica!

Il MoVimento 5 Stelle.

simbolo_movimentoIl MoVimento 5 Stelle rappresenta una minaccia per i pochi che stanno molto, ma molto bene, e una speranza per la massa che sta molto, ma molto male!

Poi ci sono le eccezioni, sia da una parte che dall’altra.

Pietro Giovanni Spadafora

I veri problemi della gente.

Il governo Letta dice che la crisi è finita, ma l’Italia si impoverisce sempre di più.

Il governo Letta dice che la crisi è finita, ma in Italia la corruzione vale 60 miliardi di euro (Rapporto della Commissione europea) a causa di norme ad personam e conflitti d’interessi vari, di nodi irrisolti volutamente da più di 20 anni.

Il governo Letta dice e promette, ma non governa.

Le famiglie non arrivano quasi più a fine mese. Le pensioni, vecchie, nuove e future, non sono più garantite e la disoccupazione giovanile e non solo, è paurosa. La scuola, la sanità, la cultura, l’ambiente, il commercio, l’artigianato e le piccole e medie imprese sono allo sbando. Mi fermo qui.

Ma di chi sarebbe la colpa di tutto ciò?          

Del M5S, forza politica nuova con buone intenzioni di stoppare le porcate che ancora quotidianamente vengono approvate in Parlamento cercando di risanare qualcosa, oppure di questa classe politica che pensa solo ad arricchirsi e a riciclarsi per mantenere i privilegi, di questa vecchia classe dirigente, di questa becera e falsa informazione, di questi vecchi partiti inciucioni con le loro nuove maschere, con tutti i loro vassalli, valvassori, valvassini, adepti, seguaci, capi bastone e padroni vari?

L’endorsement  pro casta e pro sistema di alcuni intellettuali, rievocare il fascismo, adoperare termini come squadristi,  stupratori, dittatura, barbarie, nazisti, inquietudine, pestaggio mediatico ecc., sono solo fandonie e chiacchiere per cercare di distrarre la gente e i cittadini da quelli che sono i  reali problemi di questo nostro martoriato Paese.

Basta semplicemente aprire un po’ di più gli occhi per mandare a casa questa gente!

Pietro Giovanni Spadafora

DIMISSIONI SUBITO!!!

Quando una figura istituzionale, qual è quella del Presidente della Camera dei Deputati della Repubblica Italiana, va in TV per screditare, criticare e considerare eversiva una forza politica dell’arco costituzionale, addirittura la forza politica più rappresentativa dell’opposizione democratica, qual è il M5S,  credo fermamente che debba  immediatamente dimettersi senza aspettare più un minuto, non essendo la stessa (la Boldrini) più super partes.

Pietro Giovanni Spadafora

Cittadino italiano

Questi partiti politici.

Questo non lo dice il M5S, ma lo ha detto un grandissimo intellettuale, scrittore e giornalista, nonché partigiano e fondatore, insieme a Scalfari, del quotidiano “La Repubblica”:

La politica di questi partiti ha sostituito il “valore dell’onestà” col “valore del denaro”.

( Giorgio Bocca )