DURA LEX, SED LEX, ma la lentezza della giustizia arreca non pochi danni ai cittadini.

31301585_1998333380197881_7347444679761199104_n[1]Dura lex, sed lex “La legge è dura, ma è legge”, diceva Socrate, un invito a rispettare la legge anche nei casi in cui è più rigida e rigorosa.

Cicerone diceva, invece: “Summum ius, summa iniuria” il cui significato letterale è “Somma giustizia è somma ingiustizia”, volendo dire che spesso l’uso rigoroso e indiscriminato di un diritto o l’applicazione rigida di una norma può diventare anche un’ingiustizia.

Ma in Italia, quello se la giustizia debba essere rapida, col rischio però d’esser a volte ingiusta, o se debba procedere con i piedi di piombo cercando di ridurre al minimo i margini di errore, è un vecchio dilemma.

I romani, che erano pragmatici, lo risolsero nel primo senso ed ebbero un diritto veloce ed efficiente che costituisce, ancora oggi, per la sua praticità, l’ossatura dei sistemi giuridici del mondo occidentale.

I bizantini, invece, erano di diverso avviso e costruirono un sistema teoricamente perfetto, con un meccanismo di garanzie e di correzioni tale da rendere l’errore quasi impossibile, ma così lento, faticoso, minuzioso, da essere inservibile.

Noi italiani che dovevamo essere gli eredi naturali del diritto romano, abbiamo preso invece da quello bizantino e lo abbiamo aggravato con la solita inefficienza all’italiana.

In Italia, tutto il sistema di garanzie e controgaranzie di infiniti gradi di giudizio e di revisioni, messo in piedi per tutelare il cittadino da possibili errori giudiziari, il quale senza dubbio è un sistema positivo, finisce poi, a causa di una serie di problemi di inefficienza, lentezza e mancanza di uomini e mezzi, per abbattersi su di lui come una mannaia, economica, sociale e morale, perché lo costringe ad aspettare per anni, spesso in stato di detenzione, un verdetto che non arriva mai.

Tutto ciò, fa emergere, grottescamente, quello che è il problema di fondo, di sempre, della giustizia italiana, la sua esasperante e inammissibile lentezza.

Certo, i palazzi di giustizia, i tribunali, e i magistrati non hanno nessuna particolare colpa o responsabilità. Ma è colpa dell’endemica lentezza della Giustizia italiana, civile e penale, dovuta alla farraginosità e al bizantinismo delle leggi e alle “SCARSISSIME RISORSE RISERVATE” a questo settore fondamentale per il convivere civile.

È assolutamente necessario, quando sarà, che il nuovo governo destini i fondi, gli uomini e i mezzi necessari al settore giustizia italiano, attuando, contestualmente, una vera riforma che svincoli i codici di procedura dal formalismo di diritto bizantino e torni alla efficacia, alla rapidità di quello romano. Per il bene di tutti i cittadini.

Pietro Giovanni Spadafora

DURA LEX, SED LEX, ma la lentezza della giustizia arreca non pochi danni ai cittadini.ultima modifica: 2018-04-25T20:49:44+02:00da pietrogiovanni1
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