Governo M5S–LEGA

32563505_2017724628258756_387209641244753920_n[1]È chiaro che in tanti incominciano ad avere la tremarella.

Infatti i milioni di euro che si beccano tanti conduttori della Televisione Pubblica, finanziamenti a giornali che non vendono più di una copia, pensioni di migliaia di euro per chi non ha versato neanche il 50% dei contributi, milioni di euro che vengono pagati a Manager Pubblici, vitalizi sproporzionati, costi della politica, stipendi d’oro sproporzionati, corruzione, sprechi vari ecc. ecc., VERREBBERO ridimensionati.

ERGO

I soldi per realizzare i diversi punti del contratto ci sarebbero, eccome!

I soldi per aiutare 5 milioni di poveri ci sarebbero, eccome!

I soldi per rilanciare e creare le condizioni di lavoro, soprattutto per i giovani, ci sarebbero, eccome!

I soldi per abbassare le tasse a cittadini, pensionati ed imprese ci sarebbero, eccome!

I soldi per mandare la gente in pensione ad un’età normale ci sarebbero, eccome!

I soldi per avere una buona sanità, come si addice a un Paese civile, ci sarebbero, eccome!

I soldi per una scuola migiiore e docenti appagati ci sarebbero, eccome!

ECCO! BASTEREBBE QUESTO! (il condizionale è d’obbligo)

SPERIAMO BENE!

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Giustizia – Goffi tentativi di inficiare il lavoro della Magistratura.

32331956_2017544191610133_6453658880202244096_n[1]Ciò che più mi colpisce in alcuni commenti sulla rete e in generale sulla stampa è il fatto che quando vi è un’assoluzione di qualche imputato, diciamo così un po’ in vista, o anche eccellente, in un’operazione della Magistratura, esso viene attribuito alla superficialità e all’incapacità degli inquirenti nel commettere degli errori, tentando con arrogante rilievo, e in modo velato, di inficiare tutta un’operazione della Magistratura inquirente.

Non si può, di fatto, delegare alla piazza il giudizio sulla colpevolezza o l’innocenza di una persona. Perché questo sarebbe un modo sì giacobino e davvero “giustizialista” di intendere la giustizia.

Perché se così fosse, vorrebbe dire che in Italia non esiste una giustizia, ma solo tribunali del popolo. Tra l’altro non ci si rende conto che, in questo modo, si fa torto alle stesse persone assolte.

Non sono un esperto giurista, ma questo è un modo di ragionare di chi ha perso di vista i fondamentali del diritto, della giustizia e delle procedure dei processi penali.

Non c’è nulla di strano, ma è anzi confortante, se le conclusioni degli inquirenti e dei pubblici ministeri vengono ribaltate dal Gip o dal Tribunale e, magari, quelle del Tribunale da una Corte di Appello o dalla Cassazione. Questo significa semplicemente che il sistema delle garanzie nei confronti del cittadino, di indagati, imputati ecc., funziona.

Ciò che non funziona, ed è sotto gli occhi di tutti, è la lungaggine del sistema giustizia, i tempi lunghissimi dei processi, ma questo non è responsabilità dei magistrati, ma del legislatore, cioè della classe politica che ha messo in piedi i codici penale e civile bizantini, e spesso incoerenti. Classe politica che in tantissimi anni non si è mai adoperata per dotare il sistema giudiziario di uomini e mezzi.

Preoccupa invece il clima che si crea dopo le assoluzioni di certi personaggi, eccellenti o meno, facendoli passare per vittime, puntando il dito contro i giudici, come se le malversazioni, la corruzione e la criminalità fossero delle invenzioni e delle mascalzonate della Magistratura. Come se fosse il frutto bacato della mente offuscata o, peggio, della macchinazione di alcuni inquirenti.

Va bene tutto, ma alcune assoluzioni, sia pure di personaggi pubblici e importanti, non possono ribaltare la realtà dei fatti.

Di sicuro, ma questo succede in tutte le operazioni della Magistratura per perseguire i reati, vi è una percentuale, fisiologica, di assoluzioni, ma è chiaro che, se la Magistratura requirente fosse infallibile, non ci sarebbe bisogno di quella giudicante.

Inoltre pubblici ministeri e giudice hanno metri diversi e può darsi benissimo che l’accusa abbia visto giusto nella sostanza, ma il giudice non ritenga comunque sufficienti gli elementi probatori raccolti e quindi, com’è “sacrosanto”, assolva un colpevole.

Tuttavia l’assoluzione di alcuni imputati, eccellenti o meno, non autorizza nessuno a dimenticare che esiste la corruzione, che non c’è appalto senza tangente politica, che c’è il finanziamento illecito alla politica, che c’è il “pizzo”, il ricatto e la minaccia, con i metodi mafiosi. Tutto, naturalmente, a danno del popolo.

E se tanti reati, in un clima generale di corruzione qual è quello di oggi (secondo il report del 2017 di Transparency International, l’Italia è il terzo Paese più corrotto in Europa.), vengono perseguiti, non è certo per colpa della Magistratura malvagia che ha solo il torto di chiamare al rispetto della legge, ma forse delle responsabilità storiche e giudiziarie di una classe politica e dirigente ormai anacronistiche, e che contrastano con le esigenze e le caratteristiche di un popolo nobile qual è quello italiano.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Evento straordinario.

Evento straordinario a San Giovanni in Fiore il 17 maggio prossimo, ore 10,00,  presso L’Abbazia Florense.

Il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri terrà una “Lectio Magistralis” agli studenti dei Licei di San Giovanni in Fiore su mafia, corruzione, legalità e giustizia.

Tutta la cittadinanza potrà prendere parte all’evento, ma, ovviamente, essendo, soprattutto, rivolta a loro, i primi che dovranno prendere posto all’interno dell’Abbazia, per ascoltare la lezione, dovranno essere tutti gli alunni dei Licei.

L’evento, sostenuto e fortemente voluto dalla Dirigente Scolastica Dott.ssa Angela Audia, è organizzato dalla Professoressa Maria Gabriella Militerno, docente presso la Sez. Classica.

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San Giovanni in Fiore – Politica

Mentre oggi il Sindaco descrive, in un suo video sul suo profilo Facebook, una San Giovanni in Fiore che progredisce a 360°, un consigliere comunale del suo partito politico, nonché della maggioranza in seno al consesso civico, la pensa diversamente.

Intanto da un pò di tempo aspettiamo la conferenza stampa dell’assessore dimissionario Antonio Nicoletti.

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ferrarelli[1]SAN GIOVANNI IN FIORE: QUANDO LO STEREOTIPO DELLA POLITICA MERIDIONALE VIENE CONFERMATO

  •  5/11/2018 6:43:27 AM
  • Redazione

La storia della vita pubblica  di San Giovanni in Fiore è difficile, quasi al di fuori delle più normali logiche della politically correct.  Sono tra quei tre consiglieri comunali targati PD che non si sono presentati al consiglio comunale del 13 aprile.

Tra noi undici membri del partito democratico che sediamo in consiglio avevano deciso comunemente, in seduta privata, di non presentarsi al consiglio del 13 aprile e avevamo deciso di dar vita all’azzeramento della giunta e al rifacimento della segreteria dem.

La parola politica e la sua demagogia rientrano da sempre in logiche opportunistiche e di compromesso.

Per questo, spesso a venire meno è proprio l’obbligo che qualsiasi politico si deve assumere nel saper dire dove e quando è avvenuto uno sbagliato ricordando che politica prima di tutto significa decisioni collettive.

l rispetto del voto dei cittadini, il confronto con questi e il rinnovamento politico devono ritornare ad essere elementi chiave della vita pubblica di una comunità, che nel più generico meridione, non riesce ad inserirsi nelle ottiche di crescita economica inclusiva.

Con 4.967 il movimento5stelle è il primo partito, il risultato è amaro per il centrosinistra di San Giovanni che prende circa 2000 voti.

È un centrosinistra che non solo trova nei suoi componenti un gruppo che ha fatto il ‘’mea culpa’’ ma anche un altro che delle proprie politiche quasi effimere di rinascita territoriale ne fa un vanto e quindi si distacca dal dato del 4 marzo.

Un vanto per un politico dovrebbe essere quello di portare la gente a votare, di dare alla popolazione una possibilità di lavoro e di far restare i giovani nella propria terra.

Inutile, inoltre, ricordare come è da prima delle Elezioni politiche del 2018, che la cittadinanza del più grande paese Silano non si ritrova in quelle politiche ormai prive di connotati di previsione economica/politica reale nel lungo periodo e che fa sembrare il tutto una falsa rivoluzione culturale.

Non è una negatività solo locale la mancanza di comunicazione politica che ha distaccato sempre più popolo ed ‘’elitè’’ politica, se questa si può definire.

Tra i tanti concetti che delimitano la politica non possiamo dimenticare la semplice definizione accademica di ‘’polity’’, intesa come consenso da parte della collettività al potere politico e la coesione nell’ambito delle società.

Ed è per questo che nelle democrazie più avanzate esistono organi come Il Consiglio Comunale che ha come obiettivo l’indirizzo e il controllo politico-amministrativo del comune.  Il bilancio è un tema delicato in qualsiasi gerarchia amministrativa italiana, è una sintesi non solo economica ma anche politico-sociale di un comune o di quasi si ente preso in considerazione.

Quando un’amministrazione, che per dati storici, non si trova in condizioni economiche positive non può governare senza l’appoggio della cittadinanza.

Rivedere la giunta comunale e rivedere la classe dirigenziale della sinistra sangiovannese dev’essere una prerogativa, perché anche in questo paese la pancia dell’elettorato di sinistra ha scelto nuove forze politiche.

Consigliere Comunale  PD Francesco Leonardo Ferrarelli

Fonte – Il Cittadino Sgf

Governo

32105409_2013547758676443_4221635131762278400_n[1]Dovremmo esserci. Avanti tutta! Adesso non ci sono più scuse. Ci sono solo i diversi punti in comune, nei programmi delle due forze politiche vincenti del 4 marzo scorso, da realizzare.

Ottima mossa del Cavallo, pardon… del Cavaliere!

Governo: una politica delinquenziale!

32104939_2012132628817956_8088350388274593792_n[1]Alle ultime elezioni politiche nessuna delle tre forze politiche maggiori dell’arco costituzionale ha ottenuto la maggioranza assoluta. Per la formazione di un Governo due di loro si devono accordare. Una, il PD, si è tirata fuori. Restano M5S e Centrodestra.

Per un’eccessiva personalizzazione della politica e per dei veti non si costituisce un Governo. Male!

I passi indietro personali si possono fare, ma anche togliere i veti è possibile.

Partiamo dal fatto, inconfutabile, che Forza Italia ha ottenuto, alle ultime politiche, 4 milioni e 600 mila voti. Vanno rispettati! In una democrazia è così. Possibile che questi 4 milioni e 600 mila voti appartengano tutti a corrotti, disonesti e delinquenti? Non ci pare!

Allora si faccia, per il bene comune, un Governo, sulla base di un programma, tra M5S E Centrodestra.

Questo perché Mr. B. non può essere un pretesto per non fare un Governo.

Questo perché, ammesso e non concesso, Mr. B. non potrebbe fare leggi ad personam; non potrebbe fare i suoi giochetti; non potrebbe dettare la linea del Governo; non potrebbe ricattare il Governo; non potrebbe più, eventualmente, fare tante altre cose. E poi, attualmente, anche se è il capo politico di FI, è fuori dal Parlamento.

Questo perché Mr. B. sarebbe controllato, tenuto sott’occhio.

Questo perché con la maggioranza di LEGA e M5S, potrebbe essere controllato tutto, soprattutto tenuto sotto controllo dalla grande maggioranza del M5S. Quindi non vediamo quali danni potrebbe arrecare, eventualmente, Mr. B., al Paese.

Questo perché nel caso in cui Mr. B. dovesse tirarsi fuori dal Governo, per suoi motivi, resterebbe sempre una maggioranza di Governo tra M5S e LEGA.

Questo perché la LEGA potrebbe anche rivedere, nel caso in cui ci fosse un eventuale comportamento fuori dalle righe, nonché fuori dai punti del programma prestabilito, da parte di Mr. B., il suo accordo nella coalizione.

Questo perché i problemi sono tutti lì:

la legge Fornero per le pensioni, la disoccupazione giovanile, tanta povertà, il Jobs Act, il precariato, la sanità pubblica, in particolare al Sud, ridotta male, il caos burocratico creato nella scuola, la non crescita economica, lo spopolamento dei borghi, l’emigrazione e l’immigrazione.

E poi la fuga dei cervelli, la corruzione, la lentezza della giustizia, la poca efficienza della pubblica amministrazione, l’alta pressione fiscale, la stangata per tutti a causa del possibile balzo delle aliquote Iva (quella agevolata dal 10 al 11,5% e quella ordinaria dal 22 al 24,2%) e così via.

Questo perché non si può, dopo 6 mesi di campagna elettorale, continuare per altri, chissà quanti, mesi di ulteriore campagna elettorale, con il periodo estivo in mezzo, ottenendo, magari, con la medesima legge elettorale, lo stesso risultato del 4 marzo scorso. Sarebbe veramente demenziale!

Questa sì, senza formare un Governo politico forte che possa battere anche i pugni sul tavolo europeo, sarebbe una politica realmente delinquenziale con una responsabilità, pro quota, di tutte le forze politiche!

Non si può mettere a rischio la tenuta del patto sociale!

Cari M5S e Centrodestra, mettetevi d’accordo! Siete ancora in tempo! Costituite un Governo!

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Consultazioni Governo: MAH!

31957963_2011007532263799_8764260060344877056_n[1]Che la gente sia ormai stufa dello stallo tra le forze politiche per la formazione del governo, dovrebbe essere chiaro a tutti.

Ogni cittadino si regolerà di conseguenza.

Un Parlamento già defunto prima che nato. Voto l’8 luglio prossimo? Bravi! Così, mentre tanta gente è già in vacanza, aumenterà l’astensionismo.

Nada de nada!

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Governo: meglio tardi che mai!

31879833_2005756129455606_435443171950854144_n[1]Finalmente si è trovato il giusto atteggiamento da parte del M5S e di Di Maio. Sono settimane che lo penso. Abbiamo perso due mesi di tempo. Tuttavia meglio tardi che mai.

Adesso spero che dal Centrodestra, riunitosi da stasera, venga fuori una soluzione di buon senso.

Gli italiani stanno aspettando!

PGS

*****

GOVERNO E M5S.

La mia opinione è che il Movimento 5 Stelle DOVREBBE, perlomeno, andare a parlare con il Centrodestra per verificare se sussistano le condizioni e i presupposti necessari, per l’attuazione del cosiddetto “contratto”, su alcuni punti, subordinati a dei PALETTI BEN PRECISI, per poter dare un Governo al Paese.

Il Paese Italia sta andando in malora e i cittadini, dopo il voto del 4 marzo scorso, si aspettano un qualcosa che possa iniziare a tirarli fuori dai loro tanti problemi (Lavoro, pensioni, sanità scuola ecc. ecc.).

Berlusconi non può essere un pretesto per non fare nulla.

Non si può buttare al vento una quasi dozzina di milioni di voti! Milioni di voti che oggi ci sono. Domani chissà?

IL PD ha detto NO ad un Governo, umiliando e prendendo a pesci in faccia tutto il popolo 5 Stelle. Salvini sta offrendo una CHANCE.

La vera politica, in alcuni momenti, in vista delle necessità pratiche, per il bene comune, deve saper essere seria, deve saper avere buonsenso e deve saper essere umile riconoscendo i propri limiti.

Il resto sono solo corbellerie!

Pietro Giovanni Spadafora

SPERIAMO BENE!

Il diritto di veto era riservato nell’antica Roma ai tribuni della plebe per bloccare provvedimenti emessi da altre autorità, compresi il Senato o altri tribuni, che potessero danneggiare i diritti della plebe da loro rappresentata (Ius intercessionis). Era posseduto solo dai tribuni, i quali erano ritenuti sacrosanti e intoccabili per questo motivo. Fu tolto dal dittatore Silla nell’82 a.C che favoriva la classe senatoria.

Sempre con il termine ius intercessionis si indicava il diritto di ciascun magistrato nelle magistrature paritarie come il consolato di impedire le decisioni del collega. In tal modo i magistrati dovevano sempre evitare uno scontro diretto e trovare, se necessario, formule conciliative.

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San Giovanni in Fiore – Sanità: Cinque Maggio (2018) – Sei Luglio 2019

BLOG SGF IN PIAZZA – 6 Luglio 2019

Dopo anni di silenzio, noncuranza, insensibilità alle denunce della collettività, tagli inutili di nastri, inaugurazioni varie e discorsi in pompa magna di una ripresa del nostro nosocomio, oggi qualcuno si accorge che le cose non vanno.

Noi ci chiediamo: dov’era questa gente? Sulla luna per caso?

O era telecomandata per dire che tutto andava bene?

Siamo all’assurdo!

E non si venga a dire che oggi, senza alcun colore politico, dobbiamo essere tutti uniti per il bene del paese e del nosocomio cittadino, quando, questa gente, con il proprio colore politico, ha praticato solo l’arroganza del TUTTO OK!

RIDICOLI!

 

Ecco quello che abbiamo detto più di un anno fa:

 

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

Ei fu. Siccome immobile… Fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza!

È “Il Cinque Maggio” di Manzoni?

No! È la data (5 maggio 2018) dell’inaugurazione del Pronto Soccorso del nosocomio cittadino sangiovannese. Giornata storica e importante.

Insieme ad un Pronto Soccorso nuovo, lucidato e vuoto, troviamo un Ospedale morto, trapassato. Infatti ora giace immobile, avendo esalato l’ultimo respiro, e la sua spoglia è rimasta senza più ricordi, privato della sua funzionalità: chiunque abbia saputo la notizia di questa morte è rimasto attonito.

Nonostante tanta grandezza, scomparve rapidamente e finì nel dimenticatoio.

Tutti restano muti pensando alle ultime ore di questa struttura e nessuno sa dire quando tornerà a funzionare ed a erogare servizi ai cittadini sangiovannesi.

Fu vera gloria la sua? Spetta ai posteri l’ardua sentenza: noi cittadini tutti ci inchiniamo umilmente ai Sommi Politici locali e non, i quali vollero fare di questo Ospedale un simbolo della loro potenza divina.

E tu (cara politica) allontana dalle ceneri di questo Ospedale ogni parola maligna: perché i tuoi grandi Uomini Politici che atterrano e rialzano, che danno dolori e consolano si sono posti accanto ad esso, per consolarlo nel momento solitario della sua morte.

E questi non sono altro che i soliti riti che in pompa magna consacrano solo l’apparenza.

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