San Giovanni in Fiore – POLITICA

L'immagine può contenere: una o più persone, spazio all'aperto e naturaTanta buona volontà e diversi potenziali candidati a sindaco per andare ad amministrare il nostro comune.

Purtroppo, almeno sino ad oggi, la mediocrità la fa da padrone.

Competenza, discontinuità, imparzialità, credibilità, coerenza, idee e visione chiara sul da farsi per la nostra comunità, sono ancora elementi assenti.

Vedremo più in là cosa e chi verrà fuori.

Una cosa è certa: oggi l’unico che potrebbe far fare un salto di qualità alla nostra comunità è il Brigante Federico!

BLOG SGF IN PIAZZA.

BRAVA!

Dovremmo stampare nel cuore le parole di Vanessa. Perché la felicità non è laDovremmo stampare nel cuore le parole di Vanessa. Perché la felicità non è la perfezione.

“La perfezione non esiste. Magari me lo avessero detto prima. Sai quanto tempo ho passato a cercarla?”. Così ha detto Vanessa Incontrada durante uno show in televisione. Ed è una frase che tutte noi dovremo stampare nel nostro cuore, nel nostro passato e se lo avremo, il nostro futuro. La perfezione non esiste, perché sarebbe noiosa, perché gli esseri umani sono e devono essere tutti diversi per capire la libertà. La perfezione non esiste perché siamo frutto di coscienze e culture diverse, perché non preghiamo nella stessa maniera, perché non tutti riescono a vivere la propria vita come l’avevano sognata.

La perfezione non esiste perché ogni giorno tentiamo di arrivare a sera con dignità e con le nostre miserie raccolte dentro le nostre camicette e dentro le nostre giacche. La perfezione non esiste perché siamo umani, cresciuti in cortili diversi, in luoghi diversi, in cucine diverse. La perfezione non esiste perché tutti noi nei nostri cassetti segreti raccogliamo le nostre delusioni, le nostre lacrime, le nostre disillusioni. La perfezione non esiste ed è questo che dobbiamo insegnare ai nostri studenti, non a plasmarli in saperi consolidati dal tempo, ma insegnando loro che il sapere è sempre in costruzione, il conoscere è un tempio che si costruisce insieme, l’inclusione è una porta aperta a non esseri speciali, ma all’essere normale.

La perfezione non esiste perché se c’è una donna che ha avuto bisogno di dirlo in televisione, solo per difendere il suo corpo straziato da commenti inenarrabili, commenti che confondono la perfezione con l’odio e la malvagità, allora, siamo arrivati alla perfezione del dolore. La perfezione del dolore esiste invece, forse la viviamo in un cantuccio dove nessuno ci ha mai visto. Insegniamo ai nostri studenti che la felicità non è la perfezione, e neanche la sua ricerca, ma sono solo momenti che si vivono senza rendersene conto, distrattamente, tante volte senza accorgersene. Insegniamo ai nostri studenti ad apprezzare questo tempo che il tempo ci regala, e non a una perfezione omologata da strozzini dell’amore. Insegniamo l’amore che non è perfetto, ma si avvicina molto alla felicità.

Fonte  BLOG Claudia Pepe HUFFPOST 07/12/2019 16:11 CET | Aggiornato 7 ore fa

CALABRIA – POLITICA

PER IL MEETUP SGF CI SAREBBE GIÀ UN BRAVISSIMO GIOVANE CANDIDATO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA.

Risultati immagini per Prof Francesco Aiello foto

C’è già un vero candidato, un gran bel giovane professionista stimato, preparato, competente, con le idee chiare sul da farsi per la Calabria e i calabresi!

Si appoggi e si converga verso questo bravissimo giovane docente universitario, candidato calabrese alla presidenza della regione, Professor FRANCESCO AIELLO!

Per il resto solo scuse, chiacchiere e distintivo!

Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

SGF – POLITICA: IL RITORNO!

L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, primo pianoNoi non abbiamo mai perso la speranza!

Di Alfredo Brigante Federico

Cari concittadini, visto il proliferare di liste civiche, di partiti di destra e di manca, che in questi giorni si sono presentati al pubblico, oserei dire senza frigogna e nemmenu vasera (perché non c’è uno che sia uno nuovo della politica. Tutti guarpioni navigati che cambiano pelle come i serpenti, pensando di farla franca ancora una volta), credo sia giunto il momento di scendere nell’arena delle prossime elezioni.
Stiamo lavorando per sistemare la sede di via Matteotti (di fronte al comune, così scendiamo na scala e siamo dentro).
Fra le varie personalità che mi affiancheranno, ci sono nomi di alto spessore culturale e etico. Ci saranno anche persone dall’estero, figli di emigrati che hanno a cuore il nostro paese. Presto contabilizzeremo le cospicue donazioni che stiamo Ricevendo.
Chiunque sia interessato lasci un commento qua sotto. Male che vada ci spartiamo i soldi delle donazioni. Fate girare la notizia. Presto la questione si farà seria.

https://blogsgfinpiazza.myblog.it/2019/05/28/san-giovanni-in-fiore-politica-dopo-le-elezioni-europee-sono-iniziate-le-schermaglie/

LETTERA APERTA ALLE SARDINE

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ROMA – SARDINE / 14 dicembre 2019

Da una “Previsione di centomila presenze” a un “Abbiamo raggiunto lo scopo”.

C’è qualcosa che non quadra!

 

Care Sardine,

ci siete molto simpatiche. Quando si scende in piazza per difendere i diritti, i diritti di tutte le persone, la democrazia, la Costituzione, non può che essere un fatto tutto molto positivo.

Ci piace la vostra idea di stare tutti stretti stretti come sardine in una scatola a dimostrazione che la piazza è forte e numerosa. Vicini e silenziosi come pesci per abbassare i toni, senza nessuna bandiera, nessun partito, nessun insulto. Non vi legate, non abboccate! Tutto molto bello!

Però, care Sardine,

se questo vostro difendere i diritti, per carità, tutto spontaneo, lo fate solo contro Salvini, segretario del partito della Lega, significa che non avete capito granché!

Vogliamo premettere che non siamo salviniani o leghisti né tantomeno vogliamo difendere Salvini, ma vi vogliamo dire che oltre al partito di Salvini esiste tutta una partitocrazia.

Partitocrazia che è costituita da tanti altri partiti, vecchi e nuovi, e anche da movimenti vari, che spesso e volentieri oltre a non rispettare i diritti dei cittadini, li ledono, ci fregano.

Vi vogliamo dire che esiste anche un’Europa Unita, che spesso e volentieri ci mette il cappio intorno al collo considerandoci solo dei buoni contribuenti.

Speriamo che sappiate cosa siano il Fiscal compact, il Meccanismo europeo di stabilità (MES), la Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale) e il Il Trattato di Maastricht.

Pertanto vi vogliamo dire che se vi ponete solo contro Salvini, non andrete da nessuna parte, diventerete un partito contro un partito, e alla fine non vi seguirà più nessuno, e in piazza vi ritroverete solo quattro acciughe, insieme a qualche cefalo e a qualche cheppia.

Con stima!

SGF IN PIAZZA

CHIAREZZA SULLA PRESCRIZIONE

L'immagine può contenere: 1 persona, fumare e primo pianoForza italia e PD vogliono mantenerla, mentre la casta dei giornalisti si oppone al segreto istruttorio.

Ad opporsi alla legge sono soprattutto quei partiti che hanno nel loro dna una particolare propensione a delinquere come dimostra l’infinità di loro imputati in attesa di un giudizio definitivo.

Di Massimo Fini

Prescrizione, chi ha interesse a mantenerla.

Il dibattito sullo stop ai tempi della prescrizione alla sentenza di primo grado sarebbe surreale se non nascondesse interessi molto concreti e tutt’altro che limpidi. Chi si oppone a questa legge afferma che allungherebbe i tempi del processo. Vero, ma questo avviene su processi già lunghissimi che sono l’autentico nocciolo della questione, di cui parleremo più avanti. Per l’intanto la nuova legge se entrerà in vigore offre enormi vantaggi. Con l’attuale regime i magistrati vengono demotivati perché già durante l’iter del processo sanno che il loro lavoro cadrà nel nulla. Lo Stato (cioè noi cittadini) spende un fracasso di soldi altrettanto per nulla. Non c’è la certezza della pena. La parte offesa non otterrà mai alcuna soddisfazione. Per evitare questa legge che Di Maio ha definito giustamente “di assoluto buon senso” gli oppositori ricorrono a un escamotage: la legge deve essere subordinata a una preventiva riforma del Codice di Procedura penale. E’ come dire: non se ne fa nulla. La precedente riforma, quella curata da Giandomenico Pisapia insieme a uno stuolo di giuristi, ha voluto un lavoro durato dieci anni per partorire peraltro un obbrobrio, un ibrido fra sistema accusatorio e inquisitorio che non ha funzionato.

La riforma del Codice di Procedura penale, nel senso di uno snellimento dei processi, dovrebbe quindi correre in parallelo con la legge sulla prescrizione e non rimandarla alle calende greche. Ad opporsi alla legge sono soprattutto quei partiti, Forza Italia e Pd in particolare, che hanno nel loro dna una particolare propensione a delinquere come dimostra l’infinità di loro imputati in attesa di un giudizio definitivo. Costoro se la caveranno perché la legge non può essere retroattiva. I loro successori no. Secondo la ricostruzione di Antonella Mascali sul Fatto nel solo 2018 i processi caduti sotto la mannaia della prescrizione sono 117.367 e al primo posto ci sono i reati in materia edilizia, 13.260. E qui casca l’asino perché i “reati in materia edilizia” sono quelli propri di ‘lorsignori’: corruzione, appalti truccati, traffico di influenze, finanziamento illecito ai partiti.

Il nocciolo della questione non è quindi la legge sulla prescrizione ma l’abnorme durata del nostro processo che va a incidere, fra le altre cose, sulla durata, spesso altrettanto abnorme, della carcerazione preventiva e sulla possibilità o meno, durante la delicata fase delle indagini preliminari, di dare informazioni sull’attività degli inquirenti. Al segreto istruttorio, in questa fase, si oppone, bisogna pur dirlo, un’altra casta, quella dei giornalisti.

Alleggerire le procedure quindi. Purtroppo il sistema giudiziario italiano ha preso dal diritto bizantino, una stupenda cattedrale fatta di pesi e contrappesi, di ricorsi e controricorsi, di revisioni e controrevisioni, di misure e contromisure, che dovrebbe eliminare l’errore e invece finisce per favorirlo perché a distanza di tanto tempo i testimoni non ricordano o sono morti, le carte sono ingiallite, illeggibili e a volte scomparse. Il sistema anglosassone prende invece dal diritto latino (di cui noi dovremmo essere gli eredi, ma non lo siamo) un diritto di matrice contadina, pragmatico, efficiente, che sconta la possibilità dell’errore a favore della velocità dei processi. Il nostro impianto giudiziario, già farraginoso per queste ragioni storiche, negli ultimi anni è stato ulteriormente appesantito da leggi ‘pseudogarantiste’ che sembrano fatte apposta per salvare i furfanti. Perché l’interesse dell’innocente è di essere giudicato il prima possibile, quello del colpevole il più tardi o possibilmente mai come è avvenuto tante volte a partire dall’entrata in campo’ di Silvio Berlusconi. Ritorniamo quindi alla nostra matrice latina. Un passo indietro che sarebbe in realtà un grande passo in avanti.

Massimo Fini

Il Fatto Quotidiano, 30 novembre 2019