SCHOLA POST CORONAVIRUS – LA SCUOLA DOPO IL CORONAVIRUS

L'immagine può contenere: una o più persone e persone seduteDi Maria Gabriella Militerno
Docente presso Liceo Classico
San Giovanni in Fiore CS

È agli addetti della commissione Istruzione e Cultura che intendo rivolgermi con questo mio post, sperando di interpretare il pensiero di tanti colleghi.

Ormai, quest’anno scolastico sta volgendo a termine, dopo quasi tutto il secondo quadrimestre svolto con la DaD (Didattica a Distanza).

E menomale che c’è stata questa grande opportunità che ha consentito al settore istruzione di non subire battute d’arresto irrecuperabili!

Credo, però, sia il caso di mettersi al lavoro per studiare le strategie in grado di consentire una ripartenza, in presenza, del mondo della scuola, già a settembre, in tutta sicurezza e con grande serenità. 

Quali dovrebbero essere, dunque, i punti all’ordine del giorno degli addetti ai lavori?

Bene, innanzitutto ridisegnare le sfere di competenza per la gestione delle scuole ricadenti in un determinato territorio.

Le leggi vigenti stabiliscono che le scuole primarie e secondarie di primo grado siano di competenza dell’ente Comune, mentre le scuole secondarie di secondo grado siano di competenza dell’ente Provincia.

Non vi pare che sia giunto il momento di renderle tutte di competenza dell’ente Comune, così da poter confidare in interventi più tempestivi, sotto ogni profilo, quando se ne presenti la necessità, vale a dire spesso?

Poi c’è quella che è sempre stata una nota dolente. Fino a tre mesi fa per la formazione delle classi era una lotta!
Se gli iscritti alle classi prime di tutti gli ordini risultavano inferiori alle 15 unità, il diritto allo studio poteva andare a farsi benedire, perché, per non gravare sulle casse dello Stato, gli uffici preposti non concedevano la classe e i ragazzi iscritti a quell’indirizzo (per le scuole secondarie di secondo grado), nei piccoli centri, dovevano optare, loro malgrado, per altri indirizzi.

Cosa, invece, ha deciso in tal senso il Coronavirus?
Ebbene, ha letteralmente ribaltato la situazione perché, per ragioni di sicurezza, gli scienziati preposti alla tutela della nostra salute affermano che, nelle aule di cui disponiamo nella maggior parte degli edifici scolastici d’Italia, gli alunni che possono essere accolti per vivere in sicurezza, non possono essere più di 12!

E vi pare poco un simile risultato?

Alla luce di ciò, l’altro punto all’odg prevede che sia dato nuovo impulso all’edilizia scolastica che dovrà ricreare gli ambienti già in uso, per adattarli alle nuove esigenze, e costruirne di nuovi, visto che “le classi pollaio”, contro le quali NESSUNO, fino ad oggi è riuscito a far nulla, dovranno essere sdoppiate.
Naturalmente, sanificazione e dotazione di strumenti di protezione degli ambienti già esistenti sono impliciti nel discorso.

Un’ulteriore conseguenza, sarà l’arruolamento di nuovo personale docente e ATA, che potrà, così, confidare di restare nella propria terra d’origine, vicino al propri cari, potendo pensare di crearsi una famiglia che andrebbe a migliorare l’economia di tutti questi centri che, prima dell’avvento del Covid-19, erano destinati a morte certa!

Inoltre, i corsi di formazione, a cui il personale docente era costretto a partecipare, senza trarne alcun beneficio, si sono rivelati del tutto inutili in questa fase in cui, nella veste di docenti, ci siamo rimboccati le maniche e, senza averne alcuna conoscenza, abbiamo messo in piedi una macchina, quella della DaD, tanto efficace quanto necessaria per raggiungere tutti i nostri alunni e supportarli in questo difficile momento.

Ergo, un altro punto all’odg dovrebbe tendere a chiedere a gran voce di azzerare tutti quegli inutili corsi di formazione e aggiornamento che sono finalizzati a far guadagnare, in termini economici, solo alcune agenzie preposte alla loro organizzazione, sottraendo tempo a noi docenti, che potremmo spendere in modo più proficuo per favorire la formazione dei nostri allievi, mentre il denaro che si risparmierebbe per mantenere simili carrozzoni, potrebbe essere utilizzato per migliorare il trattamento economico di una categoria, quella docente, che sta dimostrando di essere di grande supporto in questa circostanza di grande difficoltà.

Tanti sono i compiti a cui chiama questa emergenza per riorganizzare nel migliore dei modi il mondo della scuola, ma, ne sono sicura, con le persone giuste, con tanta buona volontà, infinita competenza e inesauribile determinazione sarà possibile dare un nuovo volto a tutto il sistema scolastico, così da ripartire in modo competitivo e incoraggiante per tutti.
Queste sono solo (si fa per dire!) le mie idee, precisamente quelle di un’insegnante di scuola secondaria di secondo grado, che svolge questo ruolo da ben 31 anni!
E sono convinta che la più importante fonte di conoscenza sia proprio l’esperienza, come diceva lo stesso Einstein.
Si cerchi, dunque, di cogliere il meglio dalle difficoltà derivanti dall’emergenza Covid-19, ricordando che, dopo la depressione economica e sociale del Medioevo, si è avuto il Rinascimento che ha portato una vera e propria rinascita in tutti i campi.

Ergo, si raccolgano con umiltà i suggerimenti provenienti da più esperienze e si costruisca una scuola tale da garantire vera formazione ai giovani e una vita a dimensione umana ai docenti, eliminando “il troppo e il vano” dai loro compiti.

Maria Gabriella Militerno

SCHOLA POST CORONAVIRUS – LA SCUOLA DOPO IL CORONAVIRUSultima modifica: 2020-05-14T23:48:54+02:00da pietrogiovanni1
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