CRISI GOVERNO

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Come semplici cittadini di questo Paese non comprendiamo tutta questa PREOCCUPAZIONE dei vari partiti, partitini e “partiticchi”, con dure critiche, mass media impazziti, giornalisti e filosofi velenosi, editorialisti con tutte le loro “Supercazzole”, aggressività, offese, insulti, denigrazioni varie e chi più ne ha più ne metta, nei confronti del M5S, quando c’è una maggioranza per andare avanti con il Governo di MISTER DRAGHI.

Dal momento che il M5S, avendo chiesto in modo democratico, insistentemente e con pazienza, rispettando i patti, nonché i canali ed i canoni costituzionali, che si governasse per il bene del Paese, non ha avuto risposte, è più che legittimo e democratico il fatto di non aver votato la fiducia al “dl Aiuti.”

Se ora il M5S, per il suo legittimo e democratico comportamento, condivisibile o meno, è diventato brutto, sporco, cattivo, populista, sfasciacarrozze, irresponsabile, ignorante e nessuno lo vuole più, in particolar modo B. & S., non si vede quale sia il problema.

SI FACCIA UN NUOVO GOVERNO SENZA IL M5S, PUNTO!

È COSÌ DIFFICILE?

DRAGHI E COMPANY, O CHI PER LUI, HANNO TUTTA LA MAGGIORANZA DI QUESTO MONDO.

IL M5S NON È INDISPENSABILE!

POTRÀ TRANQUILLAMENTE, EVENTUALMENTE, FARE OPPOSIZIONE.

QUALE SAREBBE IL PROBLEMA?

SGF IN PIAZZA

QUESTO È VERO!

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PER ONESTÀ INTELLETTUALE

Oggi si appellano tutti al senso di responsabilità, ma quando fecero fuori, con UNA MANOVRA DI PALAZZO SPORCA, il SECONDO GOVERNO DEL PRESIDENTE GIUSEPPE CONTE, che aveva portato i soldi del PNRR dall’Europa, con una mediazione intelligente e brillante, e che oltretutto stava facendo molto bene, nessuno fiatò!

San Giovanni in Fiore in Movimento

Di ALESSANDRO DI BATTISTA:

“Si appellano al senso di responsabilità quelli, che negli ultimi anni, sono stati responsabili solo del loro culo, tra l’altro flaccido come la loro etica.

Parlano di rispetto delle Istituzioni coloro i quali, soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, hanno violentato la massima Istituzione del Paese, il Parlamento, togliendogli ogni dignità.

Parlano di cose importanti ancora da fare i responsabili dell’ignobile legge Cartabia (che ha fatto indignare tutti i magistrati antimafia).

Parlano coloro che pensano che sovranità, Costituzione, diritti sociali, acqua pubblica e conflitto di interessi siano parole vuote, obsolete, addirittura eversive.”

SGF – POLITICA: SIAMO ALLA PARANOIA!

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

Affermare che in un paese come il nostro si possa rientrare e ripopolarlo perché ci sono, o ci saranno, a breve, le condizioni per poterlo fare, è di UNA PSICOSI caratterizzata, ormai, dallo sviluppo di un DELIRIO CRONICO.

ILLUDERE la gente, che è già scappata via, che possa rientrare in un paese in cui lo spopolamento è ancora continuo, invisibile, allarmante, e dove tanti anziani, famiglie, giovani, professionisti, neo laureati, neo diplomati scappano per i tanti servizi inesistenti, ma, soprattutto, per la mancanza di lavoro, oltre ad essere un VERO PECCATO CAPITALE, è di un immaginario che non trova alcuna corrispondenza nella realtà. Insomma è una pia illusione, una presa per i fondelli!

UNA MISTIFICAZIONE!

La mistificazione è l’arma principale del manipolatore.

Il suo fine distorto è vendere, non informare, NON RISOLVERE I
PROBLEMI.

SIAMO ALLA PARANOIA TOTALE!

San Giovanni in Fiore in Movimento

CENTRO STUDI GIOACHIMITI: GRANDI!

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È bello partecipare a queste iniziative in qualità di componente dell’assemblea dei soci del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, anche perché si ha l’opportunità di ascoltare delle lezioni su Gioacchino da Fiore, tenute dall’esimio Presidente, il prof Riccardo Succurro, che ritemprano lo spirito e ti fanno ben sperare sulla tenuta della Cultura, quella vera, senza mistificazioni!

Maria Gabriella Militerno
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SAN GIOVANNI IN FIORE E LA ZONA GRIGIA DELLA POLITICA

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Tanti cittadini, senza scrupoli, ma anche tante famiglie, tanti politicanti, professionisti, giornalisti e quei pochi imprenditori, sono più che convinti che la strada del sostegno a determinata politica sia l’unica possibile per ottenere vantaggi personali.

C’è una cerchia di simpatizzanti, a dire il vero sempre esistita, una volta di qua e una volta di là, per una certa politica, che fa solo ribrezzo. Che non ha mai lavorato onestamente per far decollare questa comunità, ma ha sempre manovrato per i propri interessi!

Onestamente va detto che questa gente, sebbene fisicamente onesta, è prostituta nell’animo. Adora e si ubriaca, in tutte le circostanza, di tale vizio. L’importante è arraffare, sempre con avidità e scaltrezza, qualcosa. Mentre la meritocrazia va a farsi benedire.

Questi simpatizzanti, chiaro, non sempre figurano nei ruoli politico-amministrativi con cui hanno delle affinità psicologiche. Fanno i galantuomini, le persone perbene, i solidali con gli altri, cercano di giustificare e di paragonare le cose con il passato per far digerire il presente che è sempre peggiore e più deleterio rispetto al passato.

E come tali, tanti simpatizzanti, sono gli indispensabili testimoni, di ogni ora, che garantiscono l’onestà degli amici e di certa politica, avendone, poi, ricompense, riguardi e favori speciali.

E se a tutto questo si aggiunge la rete intricatissima dei legami di parentela e di interessi elettorali attorno a certa politica, si comprende come una determinata zona grigia, si mantenga, cresca, viva e prosperi esente da qualsiasi turbamento.

E così la simpatia di tanti amici, le relazioni di interesse e di parentela, ma anche la paura dei timidi e la poca dignità dei tanti, costituiscono un vero e proprio argine contro i dissidenti, contro chi critica, e contro, seppur debole, un’opposizione sociale, i quali non accettano, in modo civile e democratico, anche se spesso impotenti, un determinato “modus operandi” politico-amministrativo.

Di qui la necessità di una sorta di “Campo Largo” delle forze sociali, civili e politiche sane, oneste, coraggiose e volenterose del paese, per costruire un’alternativa a una determinata, ininterrotta, miope e deleteria vecchia politica.

Un’alternativa credibile, seria e onesta, per questa nostra comunità, si potrà costruire solo unendo le forze di chi è stanco di subire e di chi desidera, realmente e lealmente, un vero cambio di passo.

Bisogna lavorarci sin da ora! Bisogna prepararsi e farsi trovare PRONTI per ogni evenienza!

Di qui, l’altra necessità, sebbene ci sia già stato un tentativo, è quella di indire, al più presto possibile, un convegno, “Ad Includendum”, ma anche, s’è necessario, “Ad Excludendum”, di tutte le forze sane d’opposizione a certa politica, per ripartire.

NON SI PERDA ULTERIORE TEMPO!

SGF IN PIAZZA

CAMPIONATO EUROPEO DI CALCIO FEMMINILE 2022

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Di Pietro Giovanni Spadafora

Sto guardando, in TV, qualche incontro della tredicesima edizione del campionato europeo di calcio femminile che si sta svolgendo in Inghilterra sino alla fine di questo mese di luglio.

A parte la straordinaria bellezza delle ragazze, quello che mi ha colpito fino ad ora è la correttezza, l’educazione e il rispetto delle regole, nonché il comportamento gentile e leale generale che hanno in campo queste ragazze.

In un paio di incontri, in circa mezz’ora di gioco, dico mezz’ora, non ho visto una scorrettezza né un fallo volontario nei confronti dell’avversario.

Ho visto un ritorno al calcio giocato, sereno, umano, intelligente, senza stress, velocità, pressing, ma con un forte agonismo, con un sincero spirito combattivo, senso di squadra e con giocate e lanci meravigliosi.

Per non parlare della nazionale francese: ho visto, questa sera, in campo, 11 antilopi, tigri, pantere o leopardi, chiamate queste calciatrici francesi come preferite, ma è stato uno spettacolo, una meraviglia, un calcio d’altri tempi.

Consentitemelo, ma le donne, certo, non tutte, hanno una marcia in più, rispetto a noi uomini, in tutti i settori!

EVVIVA LE DONNE!

COSA MAI FAREMMO SENZA DI VOI?

Pietro Giovanni Spadafora

SAN GIOVANNI IN FIORE: MALEDETTI SOCIAL!

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Secondo qualcuno gli ultimi episodi di atti vandalici verificatisi in Abbazia Florense nonché al Museo Demologico, sono avvenuti a causa dell’odio politico e di quello che viene diffuso sui Social.

Invece, il modo con cui vengono affrontate le questioni politiche, sociali, economiche, ambientali, di degrado, di lavoro e di meritocrazia, non c’entra nulla!

COMPLIMENTI PER L’ANALISI FATTA DA QUESTI GRANDI GENI!

SGF IN PIAZZA

ULTIME SULLA DISCARICA VETRANO.

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Di San Giovanni in Fiore in Movimento

“Non sono state condotte le procedure per l’attivazione della discarica di servizio di località San Giovanni in Fiore.”

Lo dice il presidente Ato-CS, Marcello Manna in una lettera indirizzata al governatore Roberto Occhiuto.

E ancora:

“Il sistema impiantistico pubblico-privato a servizio dell’Ambito Territoriale della Provincia di Cosenza, deficitario per l’inadeguatezza o mancanza degli impianti di trattamento e dei bacini di conferimento dei rifiuti, non risulta ancora oggi idoneo a garantire la gestione del servizio pubblico essenziale di trattamento e smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani.”

Insomma, forse riaprire la discarica di Vetrano, con un intervento extra ordinem del Presidente della Provincia di Cosenza, probabilmente, non sarà stata una buona idea!

L’improvvisazione può sempre fare brutti scherzi.

Auspichiamo la cosa si risolva in modo razionale senza procurare ulteriori danni ai territori e alle popolazioni!

QUESTA LA RISPOSTA, invece, di Bruno Gualtieri, commissario straordinario dell’Autorità rifiuti e risorse idriche Calabria, al presidente Ato-CS, Marcello Manna:

 

“Il sito di San Giovanni in Fiore è stato oggetto di apposito dispositivo col quale sono stati stabiliti la realizzazione di uno stoccaggio provvisorio per l’imminente stagione estiva a decorrere da lunedì 11 luglio; un ampliamento di 30 mila tonnellate, il cui bando di gara per la realizzazione della discarica verrà pubblicato dal Consorzio Valle Crati entro questo mese; la PROGETTAZIONE DI UN’ESTENSIONE, che vede la discarica quale punto di smaltimento del sistema impiantistico dell’Area Nord.

Una totale INVERSIONE a U.

ALTRO CHE CHIUSURA, E PARCO GIOCHI PER BIMBI, DELLA DISCARICA DI VETRANO.

AGGRESSIONE UCRAINA: missili russi distruggono hangar pieni di grano a Odessa.

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Che scoppi la TERZA GUERRA MONDIALE! Tanto è già in corso in ogni settore! E comunque meglio un salto nel buio che una morte lenta!

COSA DEVE SUCCEDERE DI PIÙ?

Quand’è che USA, CINA, GIAPPONE, EUROPA, NATO, ONU ecc., andranno a prendere questi criminali, che oltre a massacrare un popolo intero stanno violando i diritti di tutti i popoli del mondo, metterli in un angolo e processarli?

Possibile che siamo così impotenti e paurosi nei confronti di questi criminali?

NON CI POSSIAMO LOGORARE ULTERIORMENTE!

SU AVANTI, ABBIAMO CORAGGIO!

SGF IN PIAZZA

MENTRE SI CONTINUA A RIEMPIRE LE DISCARICHE

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“Ora l’ambiente terrestre lo plasmiamo noi esseri umani.”
(Di Antonio Scurati)

La valanga siamo noi che abbiamo smesso di pensare al futuro.

Dalla Rivoluzione francese, venti generazioni hanno sperato che la vita dei figli potesse essere migliore. O reagiamo adesso o non lo faremo più. Il giorno del «si salvi chi può» è vicino, ma non si salverà nessuno
«Adesso io e mia moglie abbiamo paura del futuro». A dirlo è il genitore di una delle vittime della Marmolada e si riferisce al dramma di dover crescere una nipotina orfana di padre. Potremmo, però, dirlo tutti noi, legittimamente. Anzi, dovremmo dirlo. Il futuro, infatti, è diventato un brutto posto. Per capire cosa intendo, interrogate il tono del vostro umore. Non lo avvertite quel fondo di tristezza che guasta le piccole gioie di questa nostra estate tanto attesa, quel retrogusto amaro che avvelena la dolcezza stagionale delle angurie e delle albicocche? Non la percepite quella malinconia strisciante che corrompe le vostre giornate con la delusione di una promessa non mantenuta? Davvero non riuscite a dare un nome all’affanno angoscioso che vi mozza il fiato nell’afa di un mondo irrespirabile, fino a farvi maledire l’estate, la stagione amata sin dall’infanzia, la «bella stagione» dell’infanzia delle nostre vite? Ecco, quella malinconia di fondo, quella delusione strisciante, quell’affanno angoscioso sono la cartolina che vi invia il vostro futuro.
Per millenni, nelle società tradizionali, l’umanità ha vissuto con lo sguardo rivolto all’autorità del passato, poi, a partire dalla Rivoluzione francese, venti generazioni di donne e di uomini hanno legittimamente sperato che la vita dei loro figli e nipoti potesse essere migliore della loro e di quella dei loro padri. Fu un’autentica rivoluzione dello sguardo, non più rivolto indietro ma avanti. Quelle donne e quegli uomini avevano scoperto il futuro. E hanno lottato per esso, lavorato duramente, trepidato e creduto. Infine, a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso, il futuro è stato dimenticato, forse ripudiato, rimosso, abbiamo cominciato a vivere confinati nel mero presente, abbiamo smesso di alzare lo sguardo sull’orizzonte. Il sole dell’avvenire è, allora, tramontato sull’Occidente.
Questa conversione del nostro collettivo sentimento del tempo, questa costrizione entro una dimensione temporale più angusta, è stata variamente etichettata come edonismo, egoismo, individualismo ma, forse, è venuto il momento di fare i conti con una verità più amara: abbiamo smesso di guardare al futuro perché non volevamo vedere, perché il futuro stava diventando un brutto posto.
Adesso non vedere è divenuto impossibile. La tragedia della Marmolada riguarda evidentemente tutti noi non per una facile, spesso ipocrita, retorica umanitaria ma perché sotto quella valanga di ghiaccio tagliente sono state sepolte le nostre residue illusioni di poter vivere ancora una bella vita, una bella giornata d’estate, una promessa di felicità. Peggio ancora: noi siamo i sepolti e i seppellitori. Nell’era dell’antropocene, la natura non c’entra più niente. Ora l’ambiente terrestre lo plasmiamo noi esseri umani. A staccare la valanga dal ghiacciaio — un tempo ritenuto perenne — sono stati i nostri appartamenti surriscaldati d’inverno, i nostri Suv da bambini mai cresciuti, le nostre bistecche al sangue, le nostre inettitudini, i nostri infiniti torpori di fronte al disastro ambientale incipiente. La valanga, insomma, siamo noi.
Siamo giunti a un punto di non ritorno e non soltanto sotto il profilo ambientale. Fino a ieri il surriscaldamento climatico era un’astrazione scientifica, ora è divenuto un dato esperienziale. Adesso tutti noi vediamo i desolati greti dei fiumi riarsi, tutti noi tremiamo per i venti tempestosi che infuriano come mai prima sui nostri corpi un tempo accarezzati da dolci brezze mediterranee, tutti noi fuggiamo un sole assassino, tutti noi malediciamo l’estate. Il punto di non ritorno, perciò, è anche morale. O reagiamo adesso, o riprendiamo in mano adesso il nostro destino generale e facciamo tutto quello che può esser fatto per invertire la deriva suicida del cambiamento climatico, o non lo faremo mai più. Se non riprendiamo la lotta per il futuro adesso collettivamente, soccomberemo presto allo sconforto individualmente, all’inerzia, a un malinconico abbandono. Il giorno del «si salvi chi può» è vicino. Quel giorno, va da sé, non si salverà nessuno.

FONTE – Editoriale Corriere della Sera