San Giovanni in Fiore – Ospedale: solo un debole appiglio.

937914426_2.jpgPer coloro che hanno amministrato negli anni passati la città di San Giovanni in Fiore, la questione ospedale è un appiglio molto debole. Non hanno altri argomenti validi. Cercano e tentano disperatamente di salvarsi e di sopravvivere. Ma è inutile! Anche loro hanno capito di non essere più adeguati per mandare avanti questa comunità. Non serve fare arrivare qui in città personaggi che nulla hanno a che fare e vedere con la realtà sangiovannese, ma cercano solo di racimolare qualche consenso.

Il desiderio di avere un ospedale generale, anzi generalissimo, efficiente e con personale veramente qualificato e con continua formazione per gli operatori, per offrire ottimi servizi all’utenza, è il desiderio di ogni cittadino sangiovannese. Questa aspirazione non è solo di chi protesta, fa manifestazioni e grida a vanvera. A San Giovanni in Fiore non ci sono cittadini contro o a favore la chiusura dell’ospedale. Chi mente sa di mentire spudoratamente e demagogicamente.

La realtà è diversa. Una realtà della quale ha preso atto il nuovo Governatore della Calabria. Non si tratta di difendere il Commissario Scopelliti o l’ex Sindaco Antonio Barile: loro a mio avviso, non hanno colpe. Non ci possono ridare immediatamente un ospedale efficiente e funzionante, ci vorranno forse degli anni. Non è facile, per chi ha trovato solo macerie, dati e numeri, contro i quali purtroppo è difficile fare i conti, gestire la situazione. Vedremo se si riuscirà a recuperare qualcosa e a ridarci una sanità dignitosa come prevede la nostra Costituzione: giudicheremo quando sarà il tempo.

Pretendere che oggi possiamo avere un ospedale efficiente, è solo un’illusione, e chi grida e strumentalizza è falso e bugiardo, ed illude solo i cittadini. Le colpe e la realtà stanno in altre persone. Stanno in chi per anni è stato a capo delle istituzioni locali, calabresi, provinciali e sangiovannesi. Tutti, nessuno escluso. Il nostro nosocomio è già morto da anni, è venuto a mancare pezzo dopo pezzo in tantissimi anni di mala politica e di cattiva gestione delle istituzioni e della stessa sanità locale. Chi oggi si erge a paladino dell’ospedale, in tutti questi anni di cattiva politica e amministrazione, ieri aveva sì il dovere morale e civico di lottare e intervenire quando ciò era possibile, adesso forse è troppo tardi. Questi signori oggi, quasi a conti fatti e per i quali hanno contribuito notevolmente a demolire e a portare in queste condizioni il nostro nosocomio, pretendono la modifica del Piano di Rientro, pretendevano che l’ex Sindaco Barile si mettesse a capo di una lotta contro la Regione Calabria, anziché dialogare con essa, strumentalizzando poi il tutto per far cadere una giunta che aveva appena iniziato, dico appena iniziato, a cambiare  un certo modo di  fare politica ed affrontare alcune situazioni portate al collasso in questi ultimi anni. Adesso, forse accortisi dell’errore e dopo averli fatti denunciare, sono vicini ai lavoratori, e quasi  anche solidali con l’ex  Sindaco e la sua Giunta.

Questa gente che ha amministrato nel passato, con 30 anni, chi più chi meno, di politica, con la quale si è solo arricchita e nulla ha fatto per la comunità sangiovannese, anzi è sempre stata passiva a tantissimi smantellamenti di uffici vari, istituzioni e strutture nel nostro paese, viene a parlarci di dovere civico, lotta di civiltà,  di fuga, di spopolamento e di morte per San Giovanni in Fiore. Dovere civico è creare condizioni di lavoro, non fare scappare i nostri migliori laureati e diplomati, sviluppare il turismo, l’agricoltura, l’imprenditoria locale, la cultura, programmare, progettare ed essere vicini a tutti i cittadini! Questa gente grida solo per mantenere i suoi privilegi, quelli dei suoi familiari, dei suoi parenti e dei suoi più stretti collaboratori infischiandosene dei cittadini, degli anziani e, soprattutto, del futuro dei nostri ragazzi. Basta guardare ai concorsi indetti ad hoc, fortunatamente annullati, e all’assegnazione degli incarichi di portaborse tra parenti, amici, figli, mogli, adepti e seguaci vari. Questa è la politica trentennale di questa gente.

Non lasciamoci abbindolare con false promesse. I posti di lavoro non si possono regalare più. E chi ha ottenuto un qualche aiuto nel trovare un lavoro, non si faccia soggiogare e tenere sotto scacco per tutta una vita, magari insieme alla propria famiglia, alla propria moglie, figli, fratelli, zii e cugini. Se qualcuno dice che vi ha aiutato a trovare lavoro e dovete rispondere all’appello, ditegli che il lavoro è un vostro diritto e che non vi ha regalato niente, liberandovi da lacci e laccioli che altrimenti vi terranno legati per tutta la vita.

Questa gente va mandata a casa, a riposo, lo possiamo fare solo noi cittadini,  guardando non al colore politico, ma alle persone, con intelligenza e coraggio. I mestieranti della politica cercano di dividere i cittadini con le false ideologie, noi invece dobbiamo rimanere uniti e scegliere con coscienza le persone che andranno ad amministrare  lealmente, con serietà ed onestà. Possiamo veramente aprire una fase nuova per i nostri giovani e figli, per la nostra comunità e per la nostra dignità.

Qualcuno dei vecchi politici ha avuto l’ardire di dire che l’amministrazione comunale non gli interessa più, ne prendiamo atto, vedremo se sarà vero. Ai cittadini, sono convinto invece, che non interessano più loro, e il loro modo di gestire la cosa pubblica.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giovanni in Fiore – Ospedale: solo un debole appiglio.ultima modifica: 2011-02-01T15:25:00+01:00da pietrogiovanni1
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