Elezioni San Giov. in Fiore – Il Dott. Antonio Barile è il miglior candidato sindaco per la città!

vigilfuocoitalia.jpgA poco meno di due giorni dalla presentazione dei candidati e delle liste, non ha importanza chi sono, chi saranno e quanti saranno gli altri candidati sindaci per la nostra città, perché Barile è, e rimane, a mio parere, in questo momento, il miglior candidato sindaco per San Giovanni in Fiore.

Barile è la persona a cui ci si sente più vicini, e le sue idee, i suoi progetti, i suoi impegni, a prescindere dalla corrente politica, sono ancora i più importanti, i più seri e i più realizzabili.
Sostenere Barile significa, in questo delicato momento che vive il nostro paese, usare la propria mente con intelligenza.
Con Barile Sindaco la popolazione sangiovannese può sperare di diventare migliore, più colta, più informata, più desiderosa di sapere, di andare oltre le apparenze.
Votando Barile i sangiovannesi, prima di ogni proprio personale interesse, dimostreranno di amare realmente il proprio paese, il proprio futuro e i propri figli.
Ecco perché ogni voto dato a Barile e alla sua coalizione avrà valore, perché sarà un voto consapevole, un dono, un atto di fiducia e di speranza. Gli elettori che metteranno il proprio voto nelle mani di Barile e dei suoi candidati, potranno veramente fidarsi che verrà usato, come richiesto dal popolo in questo momento importante e delicato della vita del nostro paese, a fin di bene. Solo così si potrà davvero fare un passo in avanti! Solo così si potrà essere orgogliosi dei voti affidati!
Davvero potremo essere tutti un po’ migliori in questo nostro meraviglioso paese, con la speranza che esso possa essere anche amato dalle generazioni future, riempiendo occhi, cuore e mente di meraviglia.

Il Dott. Antonio Barile ha il giusto curriculum politico, la giusta esperienza pluriennale, egli rappresenta il punto di rottura con il vecchio modo di fare politica e con un sistema, per affrontare i problemi, ormai obsoleti. Egli rappresenta la discontinuità, e insieme, noi tutti cittadini, possiamo lavorare per uno sviluppo reale del nostro paese. E’ lui “l’interlocutore” per tutti noi sangiovannesi.! Nei fatti Barile è il SINDACO! Ha le idee chiare! Non occorrono candidati calati dall’alto! Specchietti per allodole! Questa per San Giovanni in Fiore è una sfida decisiva e non si può sbagliare. Si tratta per tutti di chiudere definitivamente l’esperienza disastrosa della vecchia politica con i vecchi furboni e i vecchi parrucconi.

Serve un taglio netto!

Pietro Giovanni Spadafora

SGF – Circolo Culturale IMPEGNOCIVILE.

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RCICOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE

 

SAN GIOVANNI IN FIORE

Comunicato n° 2      9 aprile 2011

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 L’on. Laratta e il vuoto.

 Fra le tante affermazioni rese recentemente dall’on. Laratta, ve n’è una (quella secondo la quale dietro l’azione politica di Antonio Barile e della sua Giunta vi sarebbe il vuoto) che ha fatto scattare in alcuni fra coloro che nei primi anno ’80 avevano dato vita all’Associazione “Impegnocivile” e successivamente avevano con lui promosso la realizzazione del periodico “La Città di Gioacchino” , delle amare considerazioni.

 In quel tempo anche l’on. Laratta era fra quanti cercavano di partecipare e contribuire alla lotta per il cambiamento in questa Città mediante strumenti vari di impegno culturale, politico e civile, .

 Sapeva bene quanto fosse duro battersi contro le oligarchie che “governavano” la città e che erano costituite dai gruppi dirigenti della vecchia D.C., del vecchio P.C.I.. e del vecchio P.S.I..

 Aveva anch’egli piena consapevolezza del vuoto di progetto e di idee che quel gruppo di potere portava colpevolmente con sé. Ebbene, molti dei protagonisti di allora sono gli stessi che oggi conducono, con l’on. Laratta, un’ astiosa lotta politica ad Antonio Barile.

 Quale miracoloso evento sia capitato  per convincere l’on. Laratta a cambiare letteralmente il fronte non è dato sapere. Ma è noto a tutti che dopo avere piantato in asso coloro che credevano nella possibilità di dare al nostro territorio un futuro diverso, egli si è unito a coloro che lui avrebbe fortemente voluto mandare a casa non perché fossero antipatici ma perché rappresentavano il nulla, il niente, il vuoto, per l’appunto.

 Cambiare idea è certamente legittimo anzi, spesso, è indice di vitalità nell’individuo.

 Ciò che a noi appare inammissibile è sacrificare, sull’altare del cambiamento, le proprie consapevolezze maturate nel corso di anni di riflessioni, elaborazioni, battaglie politiche..

 Se si ha consapevolezza del fatto che uno dei più forti limiti per la crescita della nostra città è rappresentato dall’artificiosa linea di separazione provinciale che ha sempre impedito che S.G.F. beneficiasse della “intercomunalità” naturale con i paesi limitrofi (Cerenzia, Castelsilanmo, Caccuri, Savelli, Verzino, Belvedere ecc.), non si può fare poi causa comune con chi ha pervicacemente impedito la eliminazione di quella separazione esclusivamente per propri personali interessi.

 Se nel corso degli ’80 e ’90 si aveva piena consapevolezza della insensibilità di molti dei protagonisti della vita amministrativa del tempo rispetto ai temi della legalità, della trasparenza, dello sviluppo urbanistico, della crescita economica, civile, culturale ecc. , non si può in seguito fare squadra comune con quelle medesime persone.

 Ognuno è libero di seguire la strada che ritiene più opportuna portandone ovviamente con sé la responsabilità di fronte agli elettori e di fronte alla Storia.

 In nessun caso però, neanche nel corso della più violenta delle polemiche politiche, si dovrebbe ricorrere ad affermazioni che, ancorché palesemente bugiarde, possono fortemente ledere gli interessi vitali della nostra Città: non si può, specialmente se lo si fa nella più alta e sacra delle Istituzioni della nostra Repubblica ovvero il Parlamento, scambiare la disperazione di chi vede infrangere un sogno con atteggiamenti di prepotenza di stampo fascista. Soprattutto se chi fa questa affermazione ha vissuto la vicenda referendaria del ’97 sul cambio di provincia, quando la prepotenza, quella si veramente fascista, di un solo uomo (oggi principale sodale dell’on. Laratta) si è imposta al volere di un’intera città  compromettendone irreparabilmente le sorti per chissà quanti decenni.

 La statura nazionale assunta dall’on. Laratta autorizzava a immaginare un suo ruolo incisivo e positivo nella ricerca della strada che questa Città avrebbe potuto percorrere negli anni presenti per invertire la rovinosa corsa verso il declino. Un ruolo che consentisse di colmare la totale incapacità di analisi mostrata da parte del gruppo dirigente delle sedicente “sinistra” locale che non è stata capace di cogliere la straordinaria e favorevole condizione che si era determinata per la nostra Città: eravamo in presenza di una Giunta Municipale fatta di giovani che avevano dimostrato sul campo di essere capaci e determinati, e che erano comunque “costretti” ad operare con correttezza e trasparenza poiché eravamo contemporaneamente in presenza di una maggioranza di consiglieri comunali che, disponendo della formidabile arma delle dimissioni, era sempre in grado di controllare e verificare che tutti i provvedimenti dell’Amministrazione Comunale rispondessero davvero agli interessi della collettività.  La cittadinanza avrebbe potuto tranquillamente esprimere, fra quattro anni, un obiettivo giudizio sull’operato di Antonio Barile ed avrebbe certamente apprezzato il senso di responsabilità dei suoi avversari. 

 Un’altra delle tante occasioni offerte alla nostra Città dalla Storia gettata alle ortiche con grave e preoccupante insipienza. 

SAn Giov. in Fiore – Il candidato sindaco del centrosinistra presenta un altro vecchio parruccone della politica locale.

images.jpgMentre al primo incontro, che si è svolto presso il Polifunzionale, il candidato sindaco del centrosinistra ha presentato i due suoi sponsor principali, all’incontro con i cittadini tenutosi presso l’Auditorium della Scuola Elementare Fratelli Bandiera, come si evince dal video trasmesso da Sila Notizie Online: http://www.silanotizietv.it/, lo stesso, PIGNOLO com’è, ha presentato uno dei suoi sponsor secondari, ossia un altro vecchio parruccone della politica locale. Infatti dei trenta minuti del video, 10 minuti sono stati utilizzati dal candidato sindaco, mentre i rimanenti 20 minuti (il doppio!), sono stati utilizzati dal vecchio parruccone in questione, per sfogare la sua rabbia repressa nei confronti dell’ex sindaco Barile. Il vecchio parruccone, in base al suo discorso, lascia intendere che la crisi, che sta vivendo San Giovanni in Fiore, non è stata prodotta dai tantissimi anni di malgoverno della sua area politica, bensì dai soli 8 mesi dell’amministrazione Barile. Se la logica ha un senso, è evidente che infondate sono le sue considerazioni piene di fandonie e di corbellerie, in quanto pur utilizzando, Barile, due acceleratori del tempo, non avrebbe mai potuto produrre tutti questi danni. Se questo è il nuovo che avanza, siamo messi proprio male!!! “NO!”

San Giov. in Fiore – Circolo Culturale IMPEGNOCIVILE.

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CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE

 

       SAN GIOVANNI IN FIORE         

Comunicato n° 1                     7 aprile 2011

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Inizia in questi giorni a S. Giovanni in Fiore la campagna elettorale per il rinnovo della carica di Sindaco. Un evento questo che riveste sempre una grande importanza per la Città. Questa volta  forse più che nelle precedenti occasioni.

 E’ necessario, quindi, che ognuno dia il proprio contributo al dibattito ed alla riflessione per cercare di individuare la strada più utile per la comunità.

 L’Associazione “Impegnocivile”, nel solco della strada percorsa sin dalle origini, intende offrire il proprio contributo per sollecitare la riflessione sui temi che saranno posti in questione al fine di  creare le condizioni perché la scelta dei concittadini sia la più  libera e consapevole  possibile.

 Ci sembra preliminarmente utile affermare quanto sia opportuno raccogliere l’auspicio formulato da S.E.  Leonardo Bonanno nel corso della sua prima celebrazione eucaristica nella nostra Abbazia dopo la nomina a Vescovo affinché la competizione elettorale sia civile, senza odi, rancori e vendette. e tesa semplicemente alla ricerca della scelta ritenuta oggi migliore.

 Detto questo, crediamo sia necessario svolgere alcune considerazioni sulla manifestazione di presentazione del candidato sindaco della coalizione di Centrosinistra nel corso della quale abbiamo registrato alcune contraddizioni. La prima è emersa al termine dell’intervento dell’avv. Emilio Vaccai che conosciamo come persona corretta e onesta, professionista serio e competente. Da un lato riteniamo molto apprezzabile la sua disponibilità a raccogliere l’invito per una competizione improntata a civiltà ed a far propria l’esortazione a chiederci non cosa il Comune possa fare per noi ma cosa ciascuno di noi può fare per la Comunità; d’altro canto però ci sembra contraddittorio che, dopo avere rivendicato piena autonomia di giudizio e libertà d’azione, il candidato sindaco del Centrosinistra abbia sollecitato una valutazione sul suo intervento e sulla sua impostazione non ai rappresentanti formali ed ufficiali dei vari partiti della sua coalizione, bensì ai due maggiorenti del PD, l’on. Laratta ed il Presidente della Provincia di Cosenza, l’On. Oliverio riconoscendo agli stessi un  ruolo di assoluta primazia.. Dal che è apparso, a nostro avviso, molto evidente che, ove fosse eletto alla carica di sindaco, l’avv. Vaccai avrebbe ben poche possibilità di muoversi con le proprie gambe e pensare con la propria testa; sarebbe cioè titolare, al massimo, di una limitata sovranità graziosamente concessa dal vertice. Ma per far cosa? Domanda che ci poniamo noi ma riteniamo si ponga anche, se ha operato in buona fede, chi lo ha scelto così di corsa.

 La seconda pesante contraddizione è emersa nelle fasi conclusive della manifestazione quando il moderatore Saverio Basile ha posto al Presidente della Provincia il quesito se sia giusto ritenere che l’elezione a sindaco di Vaccai consenta di ripristinare il “feeling” fra la Provincia di Cosenza  e l’Amministrazione Comunale di S. Giovanni in Fiore. Ci è sembrata grave la formulazione di questa congettura perché, ove si dovesse applicare la medesima logica al rapporto con la Regione, si potrebbe affermare che l’elezione di Vaccai comporterebbe la rottura del “feeling” con il Presidente della Regione. E poiché l’economia della nostra Città è maggiormente legata alle scelte della Regione ci troveremmo, con la elezione di Vaccai a sindaco e se fosse vera quella ipotesi, di fronte a conseguenze di ordine economico e sociale molto pesanti e negative per la nostra comunità.

 Noi riteniamo invece che sia giusto legare la qualità dei rapporti del Comune con Provincia e Regione ad una corretta interpretazione dei rispettivi ruoli istituzionali.      

 

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 Preannunciamo sin d’ora la nostra intenzione di organizzare, anche al di là dell’evento elettorale, momenti di dibattimento onde consentire un franco ma sereno confronto fra le diverse opinioni presenti in Città.

San Giov. in Fiore – Più candidati sindaci = meno stabilità politica.

elezioni2_200_200.jpgIn questi giorni per le prossime amministrative stanno venendo fuori liste autonome e civiche con propri candidati sindaci. Senza alcun dubbio è tutto legittimo e democratico, ognuno è libero di fare come crede. Più liste ci sono e meglio è. E poi così facendo si agevola anche la partecipazione.

Bisogna dire però, che queste liste hanno soltanto un’illusoria convinzione di autosufficienza politica, questo per ribadire che esse dovrebbero concentrarsi solo su chi ha realmente la concreta possibilità di andare a fare il sindaco dandogli  anche una maggioranza in consiglio, sia per la stabilità amministrativa e sia per la realizzazione del programma politico, vero, di coalizione, cose di cui, in questo momento, la nostra città ha principalmente  bisogno.

Sono sincero: ho un po’ la nausea di questi tavoli di dubbia utilità intorno ai quali si cerca di alzare la propria posta politica per ottenere un qualcosa di più. Onestamente qui a San Giovanni in Fiore, dove vi è una certa situazione politica, sociale ed economica, non c’è nessuna gran bella torta da spartire, e dalla quale tutti vorrebbero strappare almeno un boccone. Quest’immagine che offrono alcuni ex trombati, vecchi parrucconi e insoddisfatti di come sono andate le precedenti  elezioni amministrative, è quantomeno nauseabonda. Inutile fare liste con propri candidati sindaci senza un programma politico serio, pronti poi a saltare sul carro di qualsiasi vincitore quando viene offerta loro una qualche “fetta di torta”. Dov’è finita l’etica?  La coerenza? Dov’è il senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e dell’elettorato sangiovannese? Vorrei vedere in campo liste civiche nuove, di persone nuove, facce diverse dal solito, con idee nuove e senza “fame di potere”, ma appoggiando un solo candidato sindaco.

San Giovanni in Fiore, comunque, non ha bisogno né di iene né di avvoltoi che cercano di strappare un qualche pezzo di carne, ma di persone e politici responsabili per governare seriamente e per risolvere qualche problema nell’interesse di tutti.

Soprattutto ai giovani chiedo pubblicamente di rendersi disponibili a candidarsi nelle liste di appoggio a un candidato sindaco , dove potranno mettere a disposizione il loro gradito impegno, la loro grinta con nuove idee, ed il sicuro consenso di cui sono portatori . Certamente ne gioverebbero la stabilità politica e tutta la comunità sangiovannese.

Il candidato Sindaco a cui si può dare l’appoggio, si sa, è uno solo, persona capace, libera, trasparente, competente e tra i cittadini. Sono sicuro che non queste liste, con propri candidati sindaci, ma i cittadini liberi, con le loro idee e la loro autonomia di pensiero, daranno il loro contributo fattivo per il vero cambiamento della nostra San Giovanni in Fiore.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giov. in Fiore – UDC: nulla di nuovo sotto il sole.

205724_201242839906953_107550559276182_586453_7688612_s.jpgSull’intervista al candidato sindaco per l’UDC, Dott.ssa Monica Spadafora, alcune domande, come cittadino ed elettore, mi sorgono spontanee. Senza dubbio l’armonia, la dolcezza e l’ornamento allettano. Ma sono la sostanza, la consistenza e la robustezza nelle cose che persuadono. Una cosa è la teoria professata, altra cosa è la pratica. Comunque sia, per rimanere a vivere a SGF, considerato che la politica dell’ex Sindaco Barile è stata portata avanti e condivisa pienamente dall’UDC, c’era proprio bisogno di fare una lista a parte con un proprio candidato a sindaco indebolendo così e in questo momento, una coalizione forte e che aveva intrapreso un progetto politico nuovo? La difesa delle proprie idee e dei propri intenti non poteva avvenire anche accanto a l’ex Sindaco Barile che tanto impegno, trasparenza, competenza e umiltà ha messo a disposizione dei cittadini e della collettività sangiovannese? L’UDC, avendo fatto una tale scelta, non ha indebolito i propri strumenti e quelli della coalizione anziché rafforzarli e cercare di risolvere qualche problema e cambiare qualcosa qui nel nostro paese? E’ vero che nell’ultimo anno c’è stata un’anomalia con un Sindaco e una maggioranza opposti, ma non è altrettanto vero ed evidente che avendo, l’UDC, fatto una scelta del genere, i rischi di tale anomalia e di instabilità politica, cose di cui San Giovanni in Fiore in questo momento non ha bisogno, non sono altro che aumentati? A meno che l’UDC non abbia la velleità di conquistare Sindaco e maggioranza in un solo colpo, o, forse, l’intenzione di commettere poi qualche inciucio politico disinteressandosi dei problemi dei cittadini. Insomma, a mio avviso, molte contraddizioni, incoerenza, opportunismo e un grave errore di strategia politica. Nulla di nuovo sotto il sole, anzi, sempre più grigio sotto il sole.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giov. in Fiore – Se non ora, quando?! L’opportunismo politico.

Immagine4.jpg“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma!”, vale per la materia. Per il campo immateriale … anche. A livello comportamentale, ad esempio, l’adeguarsi alle circostanze potrebbe essere un pregio.

La politica dà le maggiori possibilità di operare cambiamenti a stretto giro di tempo. I fatti e il tempo alla lunga confermano o smentiscono le ragioni della scelta sbandierate in pubblico. Anche qui nel nostro paese, come abbiamo già sentito, qualcuno richiama “l’etica della responsabilità”!

Il più delle volte al di là del contingente e del proprio naso non esiste nessuna ragione nobile, sociale. Altro che “etica della responsabilità”, è puro “trasformismo”, per interessi personali!

Il “trasformismo” mi sembra che sia diventato, ora più che mai, una norma, una scelta di vita, quasi una necessità: “il fine giustificherebbe i mezzi” (con l’approvazione e l’imprimatur di alcuni somari). Tutto per cogliere l’opportunità migliore!

Nel campo della politica, l’opportunismo … fa “indossare” all’individuo qualsiasi colore pur di farlo galleggiare (minimo obiettivo), o di metterlo in condizione di avere più peso e di poter contare (medio obiettivo), o di poter decidere e governare una collettività (massimo obiettivo).

Il potere fa più gola del non potere, molto meglio del subire. Qualcuno resiste, perché, magari, ha una propria educazione, o perché ha sviluppato una mentalità, un proprio concetto, ha una propria coerenza o, perché, magari, condivide già un’idea con altri, ha già un’impostazione di un’area politica.

Ma l’opportunista, quale sia il colore politico al potere (clericale, democratico-laico, liberale, repubblicano, socialdemocratico, verde, socialista, comunista, ecc.) ha modo di trasformarsi tanto da apparire uno dei più convinti assertori di quel partito o di quell’area politica, da meritarsi la fiducia alla pari degli altri; quando sta solo ingannando tutti con l’obiettivo di fare gestire o di gestire un proprio spazio di “potere”, avulso dalla comunità, con tutti i suoi problemi, in cui vive, e alla quale procura … solo danni.

Anche qui a San Giovanni in Fiore  alcuni partiti e alcuni cattolici hanno rinunciato alla dimensione profetica della Chiesa per appiattirsi su motivi di opportunità politica ed economica.

Ѐ “una vecchia tentazione”.

Pietro Giovanni Spadafora

San Giov. in Fiore – Incontro rovinoso tra i binari della Chiesa e della politica.

img_4555.jpgCon tutti i problemi che attanagliano il nostro paese, ormai sull’orlo del tracollo occupazionale, finanziario e sociale, ancora si ha il coraggio di fare inciuci politici e accordi scellerati. Qui nel nostro paese l’accordo truffa tra alcuni esponenti politici e religiosi (fortunatamente tra pochi irresponsabili) con l’appoggio di alcuni sedicenti giornalisti, dediti solo all’informazione puerile, schierata e facendo disinformazione, sono convinto che non piace né ai cittadini né ai veri cattolici sangiovannesi, i quali, molto svegli, hanno ben altre opinioni per il loro futuro e per la loro città.  Non più di una settimana fa alcune persone, candidate oggi nelle fila del centrosinistra e non solo, appoggiavano l’ultimo governo cittadino condividendone programma e azione amministrativa. Ora, a poche settimane dalle elezioni, questi soggetti fanno un accordo scellerato per affondare ulteriormente il paese, ma attenti alle loro poltrone. I veri cristiani diffidano di chi si vende per qualche poltrona e sono consapevoli, a mio avviso,  che qui c’è bisogno di tutt’altra politica e responsabilità, sia, soprattutto, nei confronti del futuro dei giovani che della collettività intera.

Anche qui a San Giovanni in Fiore vi sono i cattolici adulti, i catto-comunisti,  che fanno finta di seguire la Chiesa. In realtà la seguono solo su quello che fa comodo o, perlomeno, in modo distorto e ipocrita. Politici locali che hanno sempre affermato e sostenuto che i religiosi locali sangiovannesi e la Chiesa in generale non  erano altro che “degli oscurantisti contro ogni tipo di progresso”.   Invece per alcuni chierichetti e religiosi sangiovannesi, qualche tempo fa, votare a sinistra significava andare all’inferno favorendo solo i diavoli e gli “zombi coi baffi”. Queste dichiarazioni  non costituivano, fortunatamente, la linea ufficiale della maggior parte della cristianità locale, ma erano comunque parole di chierichetti e religiosi paesani con l’intento di fare presa sui cattolici sangiovannesi.  Queste persone, senza tenere conto minimamente  del contesto locale e delle conseguenze concrete di certe scelte, non sanno che possono produrre esiti contraddittori, sia rispetto ai propri ideali, sia rispetto a una presa di coscienza nel risolvere veramente i problemi del nostro paese.

Adesso tutti questi soggetti si alleano e producono una melma e un minestrone a dir poco sgradevoli. E’ evidente, da parte di costoro, il disinteresse nei confronti dei problemi della comunità e dei cattolici di San Giovanni in Fiore, ma sono altrettanto evidenti l’opportunismo e l’inciucio politici per farsi i fatti propri.

C’è sempre quella solita pretesa, quella vecchia, antica, becera usanza di unire due mondi, quello religioso e quello politico in un unico corpo, in un’unica struttura, ma solo per l’occupazione e la divisione delle poltrone.

Va detto che la sfera cristiana e quella politica dovrebbero essere sistemate come i binari del treno: vicine ma separate, parallele, in modo tale che non si incontrino mai. Oggi qui a San Giovanni in Fiore, invece, gli incontri si moltiplicano e gli abbracci sono sempre più frequenti a danno della comunità sia laica che cattolica.

Come può questa gente essere credibile, con tutti i problemi che si devono affrontare per il nostro Comune, agli occhi dei cittadini e degli elettori sangiovannesi?