“Divide et impera”

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Destra, sinistra, anzi, la cosiddetta (vera sinistra), piddini, forzisti, pentastellati, socialisti, leghisti, sindacati ecc., sono, ormai, solo sciocchezze.

Ciò, per il popolo, è solo deleterio: “Divide et impera!”

Per governare la realtà ci vuole solo buon senso.

Intanto questo Governo va avanti e pare stia facendo sul serio il bene comune e l’interesse del popolo italiano.

Poi, è chiaro, non si può fare tutto subito. Diamo tempo al tempo, ci sono 5 anni di legislatura, se tutto va bene.

GIUSTIZIA NEL MONDO!

L'immagine può contenere: 1 persona, nuvola, cielo e spazio all'apertoAltro che giornata mondiale del rifiuto della miseria! (Oggi 17 ottobre 2018)

Per tutti gli ipocriti e il falso buonismo di questi tempi.

Per tutto l’Occidente che prima aggredisce, distrugge, massacra e sfrutta gli altri popoli, e poi fa finta di accogliere.

Per tutti quelli che appoggiano certe politiche estere, correnti politiche e partitiche, e poi, ipocritamente, fanno finta di essere solidali con i depauperati.

Per i finti e falsi caritatevoli.

“La solidarietà non è dare, ma agire contro le ingiustizie.”
(Abbé Pierre)
È facile essere buoni. Difficile è essere giusti.
(Victor Hugo)
Sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia.
(Nelson Mandela)
È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo.
(Mary Wollstonecraft)

Parafrasando Bukowski

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Parafrasando Bukowski

Sono tutti profondi, sono tutti filosofi, sono tutti maestri, sono tutti colti, hanno tutti ricette, scritti eruditi, esaurienti esplicazioni e dotti riferimenti.

Se poi non c’è qualcuno che si prende la responsabilità di governare la realtà, non si muove mai nulla!

SGF IN PIAZZA

“Ospedali, galere e puttane: sono queste le università della vita. Io ho preso parecchie lauree. Chiamatemi dottore.”

(Charles Bukowski)

L’incompiuta di San Giovanni in Fiore.

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San Giovanni in Fiore – Un obbrobrio!

 Un obbrobrio che offende il senso estetico e deturpa il nostro paesaggio.

La si chiami opera incompleta, sospesa, incompiuta o interrotta, la sostanza non cambia, rimane una  bruttura.

A chi il compito di porre fine a questi fiori all’occhiello?

 

Di Maria Gabriella Militerno

Sono 647 le opere incompiute censite dal ministero dei Trasporti in tutt’Italia: ponti, dighe, caserme, strade e scuole. Nessuna regione si salva. Per portarle a termine, oltre ai soldi già spesi, servirebbero altri 4 miliardi di euro.

E, oggi, a queste 647 ne possiamo aggiungere certamente un’altra, che, guarda caso, ricade proprio nel territorio di San Giovanni in Fiore. No, non sono i resti del protocenobio di Jure vetere.

Trattasi della palestra dell’I.I.S. ( Liceo Scientifico – Liceo Delle Scienze Applicate – Liceo Classico – Liceo Linguistico – Scienze Umane – Liceo Artistico (ISA) – IPSIA Servizi Socio-Sanitari ) sito in via Delle Ginestre.

I lavori di costruzione sono iniziati circa due anni fa e adesso, pare per mancanza di fondi, sono stati interrotti, lasciando ai malcapitati fruitori di quella scuola una vera e propria cattedrale nel deserto!

Da profana, ma da cittadina pensante mi chiedo: quando una ditta si aggiudica un appalto non ha il dovere di consegnare l’opera ultimata? Se ciò non avviene, come può essere giustificato?

Intanto l’incompiuta è lì, colpevole pure di aver “rubato” agli studenti, al dirigente scolastico, al DSGA, ai docenti e a tutti gli operatori della scuola, gli spazi circostanti utilizzati, fino a prima che iniziassero i lavori, per parcheggiare le auto e svolgere attività ricreative e sportive.

Naturalmente ci aspettiamo che chi di competenza ci fornisca le risposte, nonché le soluzioni volte ad evitare che il disagio abbia a diventare perenne.

Dimenticavo: il denaro utilizzato per quest’altra incompiuta è pubblico, quindi di TUTTI NOI. Ergo, si faccia qualcosa perché non si debba parlare per anni di questa bruttura nonché di questo furto perpetrato ai danni di tutti noi!

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San Giovanni in Fiore: una comunità sottomessa, ma con una forte potenzialità di rinascita.

L'immagine può contenere: una o più personeSan Giovanni in Fiore, dal secondo dopoguerra in poi, è stata una comunità perennemente sottomessa ai politici di turno. Non alla politica, che è cosa ben diversa. Anche perché la vera politica, quella con la P maiuscola, qui a San Giovanni in Fiore, non ha mai albergato.

Chi per il superamento di un concorso pubblico, chi per una pratica da portare avanti, chi per vedersi riconosciuto un diritto, chi per un incarico, chi per una promozione, chi per una raccomandazione di vario genere, chi per un posto di lavoro, chi per un tozzo di pane e chi per altro, si è sempre sottomesso al potente di turno.

Questa gente, grossa fetta della popolazione, ha sempre goduto di vantaggi e prebende. Fatto, questo, che, dal punto di vista economico e dall’affrancamento da una certa povertà, è stato senz’altro positivo. Solo che tutto ciò, dal punto di vista politico, sociale e morale, ha determinato una perenne sottomissione dell’intera comunità sangiovannese che negli anni è diventata una sorta di decadenza. Decadenza del popolo e delle pubbliche istituzioni locali.

Decadenza che poi, nel corso degli anni, si è, a mano a mano, trasformata, per la maggior parte dei sangiovannesi liberi e dignitosi, in una fuga dalla comunità verso altri lidi, verso altre terre, verso altri mondi.

Ancora oggi questa decadenza, questo declino, mandano via tante famiglie, tanti giovani e non solo.

Dello spopolamento invisibile e continuo della nostra comunità ho già scritto in altre occasioni, ma prima o poi a questa emorragia di gente, di cittadini e soprattutto di giovani sangiovannesi, bisognerà porre fine.

Già con le ultime elezioni politiche del 4 marzo scorso c’è stato un forte segnale con la precisa voglia di uscire da tale pluriennale sottomissione, da questa cappa di sudditanza e di paura che ci opprime e continua a soffocarci sotto ogni profilo politico, sociale e culturale.

I politici-amministratori sangiovannesi che si sono avvicendati nei decenni, non sono mai stati in grado di elaborare un progetto politico serio e autonomo per il paese in modo tale da portarlo fuori da una condizione di sottomissione e sudditanza ai politici referenti, di più alto livello, di turno.

Certo i bisogni della gente, delle famiglie, di qualche piccola impresa e di tante altre forze sociali, da soddisfare con l’aiuto del politico di turno, non hanno favorito il decollo della nostra comunità. Bisogni che i politici di turno, con inganni, promesse e ricatti, hanno furbescamente trasformato in consenso elettorale, in voti, in pacchetti di voti, in scambio di voti.

Consenso elettorale e pacchetti di voti che ancora oggi impediscono alla nostra comunità sangiovannese di fare quel salto sociale, economico, culturale, politico e vitale di cui ha bisogno per non morire.

Una sottomissione che ci costa molto cara. Da molti anni i nostri cosiddetti politici-amministratori locali, di opposizione e di maggioranza, ma anche tanti cittadini, rivelano livelli di servilismo e di sudditanza senza precedenti nei confronti dei padroni combinando guai seri e provocando danni ingenti al nostro paese. Gli esempi abbondano.

Fortunatamente, oggi, siamo di fronte al risveglio delle coscienze. I sangiovannesi non cedono più alla paura, all’angoscia. Anche perché, oggi, nella comunità ci sono “forze positive” capaci di porre rimedio alle situazioni incerte e di migliorare le condizioni generali.

Ma finché a dirigere la politica locale saranno i soliti personaggi di scarsa levatura politica, intellettuale e morale; finché i cittadini non saranno liberi di eleggere i propri rappresentanti nelle istituzioni; finché non si comprenderà che bisognerà lottare per il bene comune e non per il “particulare”, non c’è ovviamente da aspettarsi nulla di buono.

Per dare un futuro a questa, ormai, decennale sottomessa comunità sangiovannese occorre cambiare registro, ma sul serio, nella consapevolezza, da parte di tutti, che la realtà della situazione reale e odierna che si è venuta a creare, richiede una classe politica locale libera e all’altezza delle sfide presenti, e non una congrega di cagnolini pronti a scodinzolare a comando.

Pietro Giovanni Spadafora

GRANDE GOVERNO DEI CITTADINI!

L'immagine può contenere: una o più persone e vestito eleganteDi Meetup San Giovanni in Fiore in MoVimento

Attaccano tutti la manovra del popolo!

Ci mancava BANKITALIA che fa lasciare il lavoro ai suoi dipendenti e dirigenti a 60 anni di età con liquidazioni e pensioni d’oro caricandole sulle spalle dei poveri mortali.

Poi ci mancavano i SINDACATI che non hanno mai alzato nemmeno il dito mignolo contro l’approvazione, il massacro e la macelleria sociale della legge Fornero.

Poi tutte le ALTE ISTITUZIONI ITALIANE, I MASS MEDIA PENNIVENDOLI e la cosiddetta TROIKA EUROPEA (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale), i cui dipendenti guadagnano migliaia di euro al mese.

Ed infine c’è il terrorismo mediatico ed economico delle agenzie di rating, quelle stesse agenzie che nel 2008 davano la tripla A ai titoli tossici il giorno prima del crack finanziario.

NON MOLLIAMO!

AVANTI TUTTA!

BRAVI SALVINI E DI MAIO!

SALVINI: “SU FORNERO NESSUNO CI FERMERA'”

“Sulla riforma della Fornero niente e nessuno ci potrà fermare. Andiamo avanti tranquilli, l’economia crescerà anche grazie alla modifica della legge Fornero, un’opera di giustizia sociale che creerà tanti nuovi posti di lavoro”.

DI MAIO: “LEGGE FORNERO? BANKITALIA SI CANDIDI”

“Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. E’ stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia è fatta. Indietro non si torna”.

San Giovani in Fiore – Canile Comunale: opera iniziata da anni ma mai completata.

L'immagine può contenere: spazio all'aperto“RILEVATO che con determinazione n°791 R.G. del 31/07/2018 sono stati approvati il bando di gara e disciplinare per l’affidamento “Servizio canile di rifugio, con ricovero, mantenimento e custodia dei cani randagi catturati nel territorio del Comune di San Giovanni in Fiore, per un importo annuo presunto di €. 189.000,00 (366 milioni delle vecchie lire) per un totale di €. 379.600,00 (735 milioni delle vecchie lire) per un biennio, oltre Iva,

con DETERMINAZIONE N. 90 del 4 ottobre 2018,

si Nomina Commissione giudicatrice relativa alla gara d’appalto per l’affidamento “Servizio canile rifugio, con ricovero, mantenimento e custodia dei cani randagi catturati nel territorio del Comune di San Giovanni in Fiore”.CIG:7578184345.”

Questo è quanto si legge nell’Albo Pretorio online del nostro Comune.

Non me ne voglia la nostra Amministrazione Comunale, ma ciò non fa altro che spingermi, suscitando in me una certa indignazione, ad evidenziare la realtà della struttura del nostro canile. Struttura abbandonata e incompleta che aspetta una sistemazione da diversi anni.

Una ferita, nel corso degli anni, insieme alle altre criticità di questa nostra comunità, che dovrà essere risanata al più presto possibile con l’obiettivo, oltre a creare un qualche posto di lavoro, di racimolare un qualche finanziamento pubblico, con lo scopo di non sperperare più denaro e soldi dei cittadini contribuenti sangiovannesi e risolvendo, forse, il problema del randagismo.

Quand’è che la nostra Amministrazione Comunale intenderà o cercherà di recuperare tale struttura?

Bisogna capire che è tassativamente necessario restituire un significato ai beni comuni e alla loro funzione sociale!

Pietro Giovanni Spadafora

P.S.

È vero che vige un DECRETO DEL COMMISSARIO DELLA SANITA’ AD ACTA (DCA n. 32 del 11 Maggio 2015) con il quale, nella provincia di Cs si prevedono, pochi a mio parere, solo 2 canili sanitari

(Al fine di poter garantire le attività sanitarie sui cani e gatti randagi nell’ottica di una corretta razionalizzazione delle risorse, nel territorio della Regione Calabria dovranno realizzarsi i seguenti canili sanitari:
PROVINCIA DI COSENZA:
Due canili sanitari: uno nell’area nord e l’altro nell’area sud.),

ma esistono anche i CANILI RIFUGI/OASI CANINE, che sono strutture pubbliche o private nelle quali gli animali vengono ricoverati e che possono essere gestite direttamente dall’ente comune o tramite convenzioni con associazioni animaliste riconosciute con l’obbligo di cooperazione con le associazioni animaliste o zoofiIe.

Per cui essendo il nostro, sempre il solito territorio interno e particolare, ed avendo una struttura già avviata, si dovrebbe fare pressione, come Amministrazione Comunale, presso le autorità competenti, affinché, in deroga, si possa riprendere e completare il nostro canile.

Lì sono stati spesi già diversi soldini, soldini pubblici, e non noccioline, che non possono essere sprecati in questo modo.

Come Amministrazione Comunale, almeno, un tentativo bisognerebbe farlo.

I media tradizionali.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.Quando vengono toccati i loro interessi i media tradizionali aggrediscono, con la logica del branco, il nemico, accerchiandolo e colpendolo tutti insieme.

Pensano che il loro grande potere sia tuttora in grado di ridurre al silenzio chiunque. Pensano di non essere il filtro tra notizia e opinione pubblica, ma ritengono di incarnare essi stessi l’opinione pubblica.

Demonizzano il Governo del Cambiamento, reo di voler eliminare gli sprechi di denaro pubblico, soldi dei cittadini contribuenti.

Demonizzano il Governo del Cambiamento, reo di voler disegnare un futuro nel quale diverse istanze sociali, e non solo le corporazioni dell’informazione, abbiano spazi di comunicazione e possibilità di disegnare una società meno dominata dai grandi padroni dei potenti mass media.

La «fabbrica del consenso» aggredisce, diffama, schiaccia chi tocca i loro privilegi per ridurlo in condizione di non nuocere.

Ma, fortunatamente le “reti di fiducia” dei cittadini organizzati, in grado di agire contemporaneamente da recettori critici d’informazione e diffusori, sono già oggi un potere altrettanto grande.

SGF IN PIAZZA

PENSIONI – Quota 100: Il GOVERNO DEL CAMBIAMENTO faccia immediatamente chiarezza!

L'immagine può contenere: testoMassimo apprezzamento per la validità della Manovra del Popolo.

Massima condivisione per l’atteggiamento determinato e coraggioso del GOVERNO DEL CAMBIAMENTO, sia nei confronti delle incrostazioni della vecchia politica di questo nostro Paese, sia nei confronti di “quest’Europa”, per portare avanti le istanze del popolo italiano.

Massima condivisione, soprattutto, per il programma e il contratto dell’attuale Governo LEGA/M5S.

Detto questo, però, è necessario che si faccia subito chiarezza, rispetto al superamento della cosiddetta legge Fornero, sulle pensioni con la, ormai, nota e arcinota quota 100.

Con un’eventuale sola, unica e rigida combinazione 62+38 = 100 (62 anni di età + 38 anni di contributi rigidi fissi), con l’inizio del nuovo anno 2019, andrebbero in pensione semplicemente 4 gatti.

Sarebbe una truffa e non si manterrebbe la promessa di superare la cosiddetta “famigerata” legge Fornero.

Esempio: un lavoratore con 35 anni di contributi e 65 anni di età, sebbene abbia già raggiunto la quota 100, non potrebbe andare in pensione. Dovrebbe lavorare altri 3 anni per arrivare a 38 anni di contributi, e nel frattempo raggiungerebbe l’età di 68 anni arrivando, alla fine, a quota 106, 38+68 = 106. TRUFFA!

Come anche il lavoratore con 63 anni di età e 37 anni di contributi, sebbene abbia già raggiunto la quota 100, 63+37 = 100, dovrebbe lavorare 1 anno in più per raggiungere i 38 anni di contributi, raggiungendo contestualmente anche 64 anni di età, arrivando a quota 102, 64+38 = 102. TRUFFA!

Come anche il lavoratore con 64 anni di età e 36 anni di contributi, sebbene abbia già raggiunto la quota 100, 64+36 = 100, dovrebbe lavorare 2 anni in più per raggiungere i 38 anni di contributi, raggiungendo contestualmente anche 66 anni di età, arrivando a quota 104, 66+38 = 104. TRUFFA!

Se il GOVERNO DEL CAMBIAMENTO vorrà essere credibile, ma, soprattutto, il Ministro e Vice Premier SALVINI, che del superamento della legge Fornero ha fatto un suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale, vorrà essere credibile, insieme al Ministro e Vice Premier DI MAIO, bisogna che con la Manovra del Popolo si approvi e si realizzi la proposta iniziale originaria con le 4 combinazioni della REALE QUOTA 100 per andare in pensione!

E cioè:

62 + 38 = 100
63 + 37 = 100
64 + 36 = 100
65 + 35 = 100

Naturalmente l’importo della pensione, per chi decidesse di uscire dal lavoro, verrebbe calcolato sui contributi effettivi.

Solo così si potrebbe parlare di una VERA E REALE quota 100!

Solo così si potrebbe parlare di superamento della legge Fornero sulle pensioni!

Solo così, sulle pensioni, il GOVERNO DEL CAMBIAMENTO potrà essere credibile!

Tutte le altre combinazioni che porterebbero a superare la reale quota 100, non sarebbero altro che una clamorosa TRUFFA, nonché una biasimevole BUGIA nei confronti dei cittadini pensionandi italiani tutti!

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