SGF – “LUNA BLU”

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SGF – LA GRANDE COSIDDETTA “LUNA BLU” SUI MONTI DELLA NOSTRA SAN GIOVANNNI IN FIORE, SULLA NOSTRA ABBAZIA, SULLE NOSTRE CASE, SULLE NOSTRE TESTE.

E allora, come non pensare a quello scrittore, umorista, aforista e docente statunitense di MARK TWAIN, autore di capolavori, e al suo modo di essere sferzante contro ogni ipocrisia e crudeltà umana?

“Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessun altro.”
(Mark Twain)

SGF – AMMINISTRAZIONE COMUNALE E COVID-19.

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Prima di tutto speriamo che la situazione della pandemia COVID-19 migliori in modo generale in ogni Paese come nella nostra Calabria e nella nostra comunità sangiovannese!
Tuttavia, i dati di monitoraggio dell’ultima settimana, come riportano le autorità competenti, classificano la Calabria ad un livello di rischio moderato, con incidenza per 100mila abitanti pari a 81,4, raddoppiata negli ultimi 14 giorni, con TREND IN ULTERIORE ASCESA.
La circolazione della variante Delta, riportano ancora le autorità sanitarie competenti, stimata nel territorio regionale con una prevalenza dell’83%, in progressione sull’intero territorio nazionale e la campagna vaccinale ancora non completa, impongono di mantenere alto il livello di attenzione per contenere la risalita della curva dei contagi.
Detto questo, a parte i problemi legati alla crisi d’acqua, ai problemi di gestione della rete idrica con relativa diffusione rapida, in qualche zona più o meno vasta, di una sorta di epidemia, alla raccolta rifiuti ecc., vogliamo sperare che per il prossimo autunno, nell’eventualità di un aumento di casi COVID-19 nella nostra comunità, l’AMMINISTRAZIONE COMUNALE sangiovannese si prepari a predisporre LE MISURE di sua competenza per aiutare la comunità.
Oltre ai servizi sanitari, comunque carenti, quali misure adeguate intende predisporre l’AMMINISTRAZIONE per sostenere le fasce di popolazione più fragili?
Quali forme di vicinanza alle persone, alle famiglie, e soprattutto agli anziani, spesso soli, insieme ad altre iniziative nel territorio, per rispondere alle necessità della popolazione?
Quali servizi sociali?
Quale comunicazione e gestione dei flussi informativi per istruire tutta la collettività?
Ecco, queste sono solo alcune domande che ci poniamo e alle quali, sempre sperando in un prossimo autunno tranquillo, auspichiamo si diano risposte concrete!
FAR FINTA DI NIENTE, IGNORARE IL TUTTO, CERCARE DI ESIMERSI DAI PROPRI DOVERI E RESPONSABILITÀ, NON PREPARARSI, sperando che il Governo centrale e quello regionale ci risolvano i problemi, SAREBBE DA DEMENTI!

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SGF – CULTURA

Di Maria Gabriella Militerno

EVENTI CULTURALI
Alcuni vorrebbero dare ad intendere che la Cultura non abbia radici nella nostra comunità, ma, con questi eventi di alto valore, che vi si svolgono periodicamente, noi ci teniamo a smentire queste convinzioni infondate.
E l’evento di seguito riportato si terrà solo ad una settimana di distanza dalla Prima edizione del Premio Letterario città di San Giovanni in Fiore, voluta fortemente dalla Presidente dell’associazione #DONNEeDIRITTI, Stefania Fratto, e dalle donne stesse organizzata e sostenuta dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti con il suo patrocinio gratuito, riscuotendo grande successo di critica 
M.G.M.
L’ITALIA DI DANTE
25 agosto del 1196 il pontefice Celestino III scrisse a Gioacchino da Fiore per notificargli l’approvazione, data oralmente in concistoro, delle Istituzioni del nuovo ordine: “Trovandoti alla nostra presenza, o figlio abate, hai esposto con le tue presentazioni le istituzioni riguardo alla vita dei monaci e dei monasteri sottoposti al tuo cenobio”. Il tempo intercorso fra il primo insediamento di Fiore e l’approvazione del papa è rapido a riprova della stima di cui l’Abate godeva da parte di Celestino III.
Questo storico avvenimento sarà ricordato nella Chiesa abbaziale florense
il 25 agosto 2021, alle ore 17:00,
nel corso di un importante evento sul rapporto fra Gioacchino da Fiore e Dante Alighieri organizzato dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti nell’ambito della celebrazione della ricorrenza dei 700 anni di Dante promossa dal Comitato Nazionale Dante 2021.
Dopo i saluti del custode dell’Abbazia don Battista Cimino
e dell’assessore comunale alla cultura Patrizia Carbone, relazioneranno il prof Giuseppe Barberio ed il prof Giuseppe Riccardo Succurro, presidente del Centro Studi, su ” L’ Italia di Dante – Viaggio nel paese della Commedia:
San Giovanni in Fiore” di Giulio Ferroni. La manifestazione sarà moderata da Saverio Basile. I relatori si soffermeranno sul capitolo dedicato da Giulio Ferroni a San Giovanni in Fiore e a Gioacchino.
“Nel nome di Dante la cultura e la lingua italiana segnano il loro incardinarsi nei luoghi d’Italia, si pongono come un dato vitale che ha animato nel tempo l’ambiente e il paesaggio d’Italia, le sue bellezze naturali e gli infiniti splendori dell’arte, dell’architettura, dell’urbanistica, del vario e contraddittorio fare umano”.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone e il seguente testo "Dante 202 Comitato Nazionale per celebrazione dei 700 anni Centro Internazionale di Studi Gioachimiti Abbazia Florense San Giovanni Fiore (Cs) Dante Alighieri e Gioacchino da Fiore 25 agosto 2021 ore 17,00 Chiesa Abbaziale Florense San Giovanni in Fiore L'ITALIA DI DANTE Viaggio nel paese della Commedia: San Giovanni in Fiore di Giulio Ferroni Saluti Don Battista Cimino, Parroco Abbazia Florense Patrizia Carbone, Assessore alla cultura Comune Interventi: Giuseppe Barberio, Centro Studi Gioachimiti Giuseppe Riccardo Succurro, Presidente CISG Moderatore Saverio Basile liS. Giov. Fiore Direttore del Comitato Scientifico Prof. Gian Luca RegineC I|Preintdel Centro Prof. Riccardo Comuned.G.inFe"

SGF – AMMINISTRAZIONE: doverosa una conferenza stampa aperta anche ai cittadini!

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Riteniamo, alla luce delle gravi situazioni che si sono venute a creare nei confronti della salute pubblica, sia doveroso, da parte del Sindaco e della sua Giunta, indire una conferenza stampa, insieme ai cittadini, per fare chiarezza su una serie di dubbi e comunicati Facebook che non certo tranquillizzano la comunità tutta.

I cittadini sangiovannesi, ma anche tanti Consiglieri Comunali, crediamo, non siano più disposti a farsi ignorare; non siano più disposti ad essere amministrati da chi sta dimostrando che non ha a cuore gli INTERESSI PRIMARI dei suoi cittadini qual è quello, IN PRIMIS, della salute e del benessere inteso in tutti i suoi aspetti.

Altro motivo importante di questa nostra richiesta è che il Sindaco e la sua Giunta, da ormai troppo tempo, hanno tolto la serenità alla maggior parte della cittadinanza che è seriamente preoccupata per la propria salute, quella dei propri figli, nipoti, anziani e soggetti deboli vari.

Tutti i cittadini, siamo ancora convinti, vorrebbero, quindi, conoscere, con chiarezza, i motivi che spingono l’attuale Sindaco e la sua Giunta a difendere un determinato “modus operandi” evitando il confronto con la comunità e le istituzioni tutte.

Inoltre, i cittadini, siamo sempre convinti, vorrebbero capire perché il Sindaco e la sua Giunta non si preoccupino in modo adeguato della salute dei cittadini di cui dovrebbero essere i primi tutori.

Ultimo motivo, ma ce ne sarebbero tanti altri, per la nostra richiesta, è quello della mancanza di autorevolezza e credibilità che la Giunta ed il Primo Cittadino stanno mostrando nel gestire una tale preoccupante situazione che sta solo gettando una comunità intera nello sconforto, nell’incertezza e nella precarietà, non potendo più vivere una vita civile e democratica, normale e serena.

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SGF – CULTURA: SVOLTASI LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO CITTÀ DI SAN GIOVANNI IN FIORE CON GRANDE SUCCESSO.

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Ieri sera, mercoledì 18 agosto, nella suggestiva cornice del monumento simbolo sangiovannese, la Chiesa Abbaziale, si è tenuta la prima edizione del premio letterario città di San Giovanni in Fiore, fortemente voluto dalla Presidente dell’associazione Donne e Diritti, Stefania Fratto, e sostenuto da tutte le associate con competenza e serietà.

L’evento è stato coordinato, con la collaborazione di Katia Lucente, dalla Presidente dell’associazione, nonché organizzatrice dello stesso, che ha condotto anche il dialogo con Mimmo Lucano e Mimmo Rizzuto durante il quale è stata annunciata la nascita, anche qui a S.G.F., dopo quello di Riace, dove sarà inaugurato il prossimo 21 agosto, del forno solidale, reso possibile dalla disponibilità degli eredi Oliverio, Angelo e Francesca, proprietari di un antico forno proprio nel centro storico del paese, che, con contratto di comodato d’uso gratuito a favore dell’associazione, hanno favorito tale iniziativa di carattere sociale.

Tra la lettura della sinossi dei libri in concorso, con brevi cenni sulla biografia degli autori, da parte di alcune associate, sono stati inseriti altri due dialoghi, uno, quello iniziale, con l’editore calabrese Marco Marchese, condotto da Raffaella Sibio, e l’ultimo sulla Sanità, con il dottor Salvatore Belcastro, esperto di management sanitario, condotto da Maria Gabriella Militerno, nonché un ricordo del cantastorie Danilo Montenegro, morto, nello scorso autunno, di Covid-19, tenuto dal giornalista-attore, Salvatore Audia, accompagnato dalla lettura di un testo, del cantastorie stesso, da parte dell”associata Serafina Audia.

A conclusione della serata si è tenuta la premiazione che, a giudizio insindacabile della qualificata giuria, ha visto affermarsi al primo posto: LA PADRINA” di Palma Comandè, casa editrice Rubettino, al secondo posto “L’ASSEDIO” di Enzo Ciconte, Carocci editore, al terzo posto “LA PLASTICA NEL PIATTO” di Silvio Greco, casa editrice Giunti.

I premi, generosamente offerti dall’orafo Giovanni Pertichini, sono stati: per la prima classificata, la chiave riportante nella parte superiore il cocchio di Ezechiele tratto dal Liber figurarum di Gioacchino da Fiore, per il secondo classificato, un portachiavi con miniatura dell’Abbazia, per il terzo classificato, il sigillo Florense, tutti in argento finemente lavorati dall’arte orafa del maestro Pertichini.

Il Presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, il prof Riccardo Succurro, illustre membro della giuria, ha omaggiato ogni autore partecipante con la pubblicazione degli atti dell’ultimo Congresso Gioachimita, tenutosi a settembre 2019, e un’altra pubblicazione curata da lui personalmente.

E anche a San Giovanni in Fiore si è dato inizio ad un Premio letterario che auspichiamo possa crescere sempre più e dare lustro alla Cultura sangiovannese.

DONNE e DIRITTI
San Giovanni in Fiore

L’ESPERTO MASSIMO FINI – La coscienza sporca dell’Occidente.

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“Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.” Fabrizio De André
Le vicende del repentino collasso del governo di Ashraf Ghani ricordano da vicino quanto accadde durante “I dieci giorni che sconvolsero il mondo”. Anche allora lo Zar non faceva che mandare truppe su truppe contro gli insorti, un pugno di uomini guidati daTrotskij e da Anton Ovseenko (Lenin se ne stava prudentemente nascosto, sotto una parrucca bionda, alla stazione di Finlandia). Ma le truppe dello Zar non arrivavano mai sul posto, si squagliavano prima. Così i 350.000 soldati dell’esercito di Ghani si sono arresi senza combattere, mentre i loro comandanti fuggivano. Era prevedibile che senza l’aiuto dei bombardieri americani l’esercito governativo non avrebbe retto all’urto dei Talebani, ma una presa così fulminea di Kabul è stata possibile perché i soldati arruolati dal governo non avevano alcuna voglia né motivazione per battersi.
Adesso le “anime belle” e democratiche occidentali paventano, o piuttosto si augurano per salvare la propria coscienza avendo sempre descritto i Talebani come ‘brutti, sporchi e cattivi’, chissà quali sfracelli e vendette in Afghanistan. In linea di massima non ci saranno né gli uni né le altre. I Talebani non infieriranno certamente sui soldati governativi perché sanno benissimo che si tratta di loro coetanei che, in un Afghanistan devastato economicamente e socialmente dall’occupazione occidentale, arruolarsi era uno dei pochi modi per avere un salario. Peraltro l’ ‘Emirato islamico d’Afghanistan’ (così lo stato afghano è tornato ad avere il nome che gli aveva dato il Mullah Omar) ha già preannunciato un’amnistia generale , come aveva fatto nel 1996 Omar dopo aver sconfitto i “signori della guerra” che avevano fatto dell’Afghanistan terra di ogni genere di soprusi sulla povera gente. Nulla hanno da temere i civili sul cui sostegno i Talebani hanno potuto contare nella loro ventennale guerra di indipendenza. Nulla da temere, checché si strepiti, hanno le donne, almeno dal punto di vista di abusi fisici. I Talebani, proprio a causa della loro indubbia sessuofobia, non hanno mai toccato le donne come dimostra il trattamento più che corretto che hanno loro riservato quando le hanno avute prigioniere. I Talebani hanno assicurato che alle donne verranno garantiti il diritto allo studio e al lavoro, diritto che per la verità esisteva anche prima in linea di principio, ma non di fatto a causa delle convulsioni cui è stato sottoposto l’Afghanistan negli ultimi quarant’anni.
Resta la questione dei ‘collaborazionisti’, di coloro che , tradendo il proprio Paese hanno lavorato per gli occupanti occidentali. Credo che i collaborazionisti di piccolo cabotaggio, interpreti e simili, verranno lasciati in pace. Per la corrottissima cricca di Ashraf Ghani, governo, governatori provinciali, alti gradi della Magistratura, l’unica soluzione possibile sia che l’ONU, se vuole avere ancora un ruolo positivo nella ‘questione afghana’ di cui si è sempre, colpevolmente disinteressata, fornisca un salvacondotto a costoro perché riparino negli Stati Uniti o in Iran che è sempre stato ostile alla rivoluzione talebana.
Ci sono poi due questioni particolari. E’ stato Massud, il leader dei Tagiki, ad aprire l’Afghanistan agli americani offrendo la collaborazione dei suoi uomini sul terreno. Gli americani non avrebbero mai potuto conquistare l’Afghanistan talebano solo con i bombardieri. Avevano assolutamente bisogno di un appoggio sul terreno e Massud, che non tollerava di essere stato sconfitto dai giovani e allora militarmente inesperti “studenti del Corano”, gliel’ha offerto. Ora sarà bene che i Tagiki non si oppongano ancora una volta alla vittoria talebana, come sembra emergere da una dichiarazione del figlio di Massud da poco tornato dalla Gran Bretagna. Se così dovesse essere sarà di nuovo guerra civile. In quanto a Dostum, che fino a qualche tempo fa aveva il ruolo di vicepresidente nel governo dell’Afghanistan, è stato protagonista di due tra i più efferati misfatti di una guerra pur crudelissima. <<A Mazar fece rinchiudere in dei container e portare nel deserto, sotto il sole, 1250 talebani. “Quando scaricavamo i corpi dai container erano diventati neri per il calore e la mancanza di ossigeno”. Racconterà uno dei carnefici.>> (Il Mullah Omar, p. 44). Quando gli americani occuparono l’Afghanistan Dostum, allora loro alleato, fece parecchi prigionieri talebani costretti a vivere in una situazione talmente disumana che decisero di ribellarsi. Questa è la scena: << Dopo una quindicina di giorni i prigionieri decisero che tanto valeva morire e si ribellarono. Più che una rivolta fu un suicidio collettivo. I talebani, insieme a ceceni e turchi che li avevano raggiunti quando era iniziata l’invasione, si precipitavano a mani nude, urlando, sugli uzbeki di Dostum che gli svuotavano addosso le cartucciere dei Kalashnikov. Ma la furia dei prigionieri era tale che gli uzbeki non facevano in tempo a ricaricarli prima che quelli che venivano da dietro, scavalcando i morti, gli fossero sopra… Dei prigionieri ne rimasero in vita una ventina. Amnesty International chiese ufficialmente un’inchiesta, anche perché quando si poté fare un sopralluogo molti cadaveri vennero trovati con i polsi e i piedi legati. Erano prigionieri che non avevano partecipato alla rivolta. Altri erano stati mutilati. “Li abbiamo trattati in modo fraterno” dirà, ghignando, Dostum.>> (Il Mullah Omar, p. 64). Bene, i Talebani non sono usi a torturare i prigionieri, alla moda di Guantanamo, ma non vorrei essere nei panni di Dostum se gli mettono le mani addosso prima che riesca a fuggire, come al solito, in Uzbekistan.
Ma una mano sulla coscienza dovrebbero mettersela anche gli Stati, i governi occidentali e i loro media e giornalisti che hanno seguito la ventennale vicenda afghana senza mai sollevare non dico un flatus di protesta ma di dubbio su ciò che stavamo facendo. E poiché siamo in Italia, purtroppo per dirla con Gaber, tre anni fa, alla Versiliana chiesi a Luigi Di Maio in procinto di diventare Ministro degli Esteri che cosa mai ci facessero 800 nostri militari in Afghanistan. Di Maio promise pubblicamente di impegnarsi. Lo abbiamo visto. Adesso preferisce strusciarsi alla famiglia Bisignani. In quanto al ministro della difesa Lorenzo Guerini disse che noi italiani non potevamo disimpegnarci dall’Afghanistan in quanto alleati Nato. E’ una menzogna. Gli olandesi, che fanno anch’essi parte della Nato e che in Afghanistan, a differenza nostra, si eran battuti bene, perdendo anche il figlio del loro comandante, lasciarono l’Afghanistan nell’agosto del 2010. E l’Emirato Islamico d’Afghanistan ringraziò il governo e il popolo olandese per quella decisione.
Ma una mano sulla coscienza dovrebbero mettersela tutti gli italiani (oltre al Papa che non ha mai speso una parola su Afghanistan ) che non hanno mai alzato una voce né fatto una qualsivoglia manifestazione, a differenza di quanto avvenne per il Vietnam, per i misfatti che, noi complici, sono stati compiuti in Afghanistan. Una mano sulla coscienza dovrebbero mettersela anche i lettori del Fatto, perché per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti.
Il Fatto Quotidiano, 18 agosto 2021

SGF – ACQUA: altro che qualcuno “GIOCA” sporco, qua è proprio l’acqua che è “SPORCA”!

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Di MEETUP SGF IN MOVIMENTO

Da qualche settimana l’erogazione dell’acqua è stata, e continua ad essere, sospesa per più volte durante le 24H della giornata.

Questo tipo di operazioni, è risputo, provoca rigurgiti in tutta la rete idrica muovendo ogni tipo di sporcizie in essa contenute.

È stato tutto previsto e predisposte le dovute misure prima di queste operazioni?

Chi di competenza ha informato l’Amministrazione di quello che poteva succedere?

Esistono conflitti di interesse politico-amministrativo tra le competenti autorità sanitarie locali e l’Amministrazione?

I cittadini nei vari rioni e quartieri del paese, sono stati tutti informati in tempo utile per tali rischi?

ECCO! CHI DI COMPETENZA: Consiglieri Comunali di maggioranza, assessori competenti , Sindaco e autorità sanitarie locali, hanno segnalato e fatto il loro dovere in tempo utile per salvaguardare la salute pubblica?

ACCERTARE TUTTO QUESTO!

MEETUP SGF IN MOVIMENTO

Qui di seguito, per chi non la conoscesse, la relativa normativa sula potabilità dell’acqua pubblica:

Il Dlgs 31/2001 stabilisce che i programmi di controllo per le acque destinate al consumo umano devono:
• verificare che le misure previste per contenere i rischi per la salute umana siano efficaci e che le acque siano salubri e pulite nel punto in cui i valori devono essere rispettati;
• mettere a disposizione le informazioni sulla qualità dell’acqua al fine di dimostrare che i parametri microbiologici (escherichia coli, enterococchi eccetera) e chimici (arsenico, mercurio eccetera) siano stati rispettati;
• individuare le misure più adeguate per mitigare i rischi per la salute umana.
Fermo restando che nel caso in cui le acque non corrispondano ai parametri microbiologici e chimici prescritti, l’autorità sanitaria competente ha l’obbligo di comunicare al gestore l’avvenuto superamento e di proporre al sindaco l’adozione degli eventuali provvedimenti cautelativi a tutela della salute pubblica, «tenuto conto dei potenziali rischi per la salute umana nonché dei rischi che potrebbero derivare da un’interruzione dell’approvvigionamento o da una limitazione di uso delle acque erogate» (articolo 10).
È competenza del sindaco il potere/dovere di adottare misure contingibili e urgenti volte a eliminare il rischio del superamento dei parametri sopra indicati (Cassazione, sentenza n. 12147/2019). Nella fattispecie il Supremo Collegio ha ritenuto responsabile del reato di rifiuto di
atti d’ufficio (articolo 328, primo comma, del codice penale), e non dell’illecito amministrativo previsto dall’articolo 19 del Dlgs 31/2001, la condotta inerte di un sindaco che, a fronte di una situazione potenzialmente pregiudizievole per la salute pubblica in relazione all’assenza dei requisiti previsti per la potabilità dell’acqua, aveva omesso di ordinare la sospensione della distribuzione dell’acqua, nonostante le ripetute segnalazioni pervenutegli dall’autorità sanitaria.

SGF – OPPOSIZIONE COMUNALE: la BUFFONATA dell’occupazione della Sala Consiliare e la mancata unità.

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Di MEETUP SGF IN MOVIMENTO

Parafrasando il nostro Rino Gaetano possiamo tranquillamente affermare che i tre Consiglieri d’opposizione Lacava, Mancina e Silletta sono partiti incendiari e fieri, ma neanche in due ore di tempo sono diventati pompieri.

Una BUFFONATA indecente!

Si occupa la Sala Consiliare per ottenere una semplice promessa di convocazione di una conferenza dei capigruppo (prassi fino ad ora mai eseguita) per fissare lo svolgimento di un Consiglio Comunale “URGENTE”.

Attenendosi, dichiara in una nota il Presidente del Consiglio, con scrupolo al regolamento consiliare.

Domanda: perché, nella convocazione dei consigli precedenti non ci si è mai attenuti, con scrupolo, al regolamento consiliare?

E poi, scorrettezza inaudita, sempre il Presidente del Consiglio, nella sua nota, fa riferimento solo alla richiesta dei tre Consiglieri Lacava, Mancina e Silletta, come se il Consigliere Barile non fosse un Consigliere Comunale sebbene abbia, anche lui, firmato, in data 14 agosto 2021, la richiesta, inviatagli con pec, in cui dichiara che “la presente vale come formale adesione e sottoscrizione della richiesta di consiglio comunale indicata in premessa”.

Ma questi sono solo piccoli dettagli.

Dettagli che comunque lasciano intendere che la “BUFFONATA dell’occupazione della Sala Consiliare era stata tutta concordata per ingannare la cittadinanza, e che noi abbiamo percepito, ma insieme a noi anche tanti altri cittadini, come una falsa opposizione a danno di tutta la comunità.

Tutto ciò, era inevitabile, ha rotto quell’inizio di un minimo di unità dell’opposizione tutta, che in tanti avevamo auspicato, ma forse, in sostanza, non si era mai intravvisto un barlume di unità.

Cosa rimane?

Rimane la PIAZZA del Consigliere Barile! PIAZZA in cui dovevano scendere anche gli altri tre Consiglieri per cercare di programmare qualcosa, il da farsi, tutti insieme, ma, stanchi a causa della LUNGA OCCUPAZIONE della Sala Consiliare, hanno preferito tornare a casa per potersi fare una doccia, erogazione dell’acqua permettendo.

Tuttavia rimangono, purtroppo, anche i problemi seri che stanno sfiancando e danneggiando la collettività e che non certo saranno risolti, chissà quando e come, nel prossimo Consiglio Comunale!

Rimane il Consigliere Barile con la sua tenacia, la sua forza e la sua passione! È innegabile che egli, oggi, in PIAZZA, ha saputo interpretare la rabbia della “gente comune” di fronte ad una classe politica locale ed Amministrazione Comunale incapaci. Mettendo in evidenza l’atteggiamento poco chiaro degli altri tre Consiglieri che, invece di fare la rivoluzione, in pochi minuti, sono stati rivoluzionati.

Purtroppo, con tutta la sua volontà, coraggio e onestà, solo il Consigliere Barile non basta. L’opposizione all’’attuale Amministrazione, oggi, anziché iniziare ad essere più forte, si è ulteriormente indebolita a discapito di una popolazione ormai quasi allo stremo.

Oggi mancava, in PIAZZA, anche la gran parte della popolazione sangiovannese, sindacato, associazionismo, categorie varie e altre istituzioni. Fatto strano!

Inutile lamentarsi, poi!

Perché a questo punto sarà la stessa popolazione sangiovannese a non essere più credibile.

E come diceva qualcuno, o ci si salva tutti insieme, o si soccombe tutti insieme.

BUONA FORTUNA SAN GIOVANNI IN FIORE!

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SGF – AMMINISTRAZIONE COMUALE: iniziata la lotta unita dell’opposizione all’Amministrazione SUCCURRO.

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Di MEETUP SGF IN MOVIMENTO

Mentre i Consiglieri Lacava, Mancina e Silletta occupano la Sala del Consiglio Comunale, il Consigliere Barile invita la cittadinanza a scendere in Piazza Municipio alle 17, 30 di oggi pomeriggio.

Onore e solidarietà a questi nostri Consiglieri che cercano di tutelare il bene comune di tutti noi sangiovannesi.

Oggi, a prescindere dai colori politici, è un dovere di tutta la comunità sangiovannese manifestare e partecipare, insieme a tutta l’opposizione in seno al Consiglio Comunale, per far rispettare i nostri diritti di cittadini sotto ogni aspetto della vita civile e amministrativa!

La nostra comunità non è una colonia da sfruttare, ma è la nostra comunità in cui vivere in modo dignitoso e in cui programmare un futuro per migliorarla per tutti i cittadini, per i nostri figli, per i nostri nipoti!

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1° PREMIO LETTERARIO SAN GIOVANNI IN FIORE

Con la Rassegna “Leggere ed Essere”.

Dopo i saluti di Don Battista Cimino, custode Abbazia, seguirà un dialogo culturale con Raffaello Sibio e Marco Marchese;

presentazione libri in concorso;

intermezzo musicale di Salvatore Audia in onore di Danilo Montenegro;

dialogo sull’accoglienza con Mimmo Lucano ex Sindaco di Riace;

Dialogo sulla sanità in Calabria con la Prof. Maria Gabriella Militerno e il medico Salvatore Belcastro.

Infine la PREMIAZIONE!
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