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Di certa conduzione e direzione della “res pubblica” locale ne avevamo scritto, ne avevamo intuito e previsto sin da subito, sin dall’inizio, malgrado da qualche parte sbeffeggiati, la natura, i connotati, il carattere, lo stile, la maniera e il sistema.
È in corso, a San Giovanni in Fiore, l’annientamento delle istituzioni democratiche, culturali, sociali, scolastiche, ambientali, commerciali, del lavoro, della sanità, della viabilità, dei servizi, delle tradizioni e di tutto quello che ogni cosa contribuisce allo sviluppo ed al vivere civile di una comunità.
L’adagio è: “O con me o contro di me!”. Altro che dialogo!
È vero che in tanti hanno contribuito, con il loro ingenuo consenso, a far instaurare un determinato tipo di governance, e se questo non è certo una colpa, lo è, quando consapevoli di una realtà, non si reagisce e si continua a comportarsi da MOLLICCI!
Cari e care istituzioni pubbliche e private, ISTITUZIONI CULTURALI con i vostri organismi, intellettuali, giornalisti, stampa, radio e Tv locali, forze politiche e sindacali, associazioni, istituzioni economiche e scolastiche, cittadini e comunità sangiovannese tutta,
a QUANDO una manifestazione civile, democratica e forte, ad oltranza, davanti ai PALAZZI gridando e chiedendo “DIMISSIONI!”, “DIMISSIONI!”, “DIMISSIONI!”?
Sappiamo già a priori che la nostra è una “Vox clamantis in deserto”, ma tant’è!
Si continui pure a plaudire ed approvare sciocchezze e frivolezze; si continui pure a sperare nell’orgoglio di alcune istituzioni rappresentative ormai caratterizzate da una cronica mansuetudine; si continui pure a baccagliare, strepitare, sbraitare e spolmonarsi, ma NULLA, se non ci sarà una vera presa di coscienza, SUCCEDERÀ!
E una rondine non fa primavera.
La strada per liberarsi da un particolare “modus operandi” è un concreto, democratico, reale e civile DISSENSO manifestato ad oltranza, con decisa opposizione alle attuali politiche!
Per il resto è solo un “Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate!”.
Una FINALE degna di una FINALE MONDIALE DI CALCIO!
GRANDISSIMO SPETTACOLO!
ARGENTINA 3- FRANCIA 3
Sebbene abbia vinto l’ARGENTINA ai rigori, per noi ha vinto la FRANCIA, più che altro per il grandissimo recupero.
Malgrado il rigore iniziale, per noi dubbio, non c’è stata volontà di fallo, abbia tagliato le gambe alla FRANCIA, essa ha recuperato una grandissima partita, con la TRIPLETTA del grande ragazzo campione, appena 23 anni, KYLIAN MBAPPÉ, ormai quasi definitivamente persa.
Mentre i rigori durante la partita scaturiscono da un’azione, la lotteria finale dei rigori è, per noi, come se non esistesse.
Sono come il lancio della monetina, un metodo di scelta fondata sulla sorte e non sul calcio giocato.
Una FINALE del genere andrebbe semplicemente RIPETUTA.
VIVA L’ARGENTINA! VIVA LA FRANCIA!
Ma, soprattutto, VIVA il ragazzo MBAPPÉ, meritevole, a nostro avviso, del prossimo PALLONE D’ORO!
SINCERAMENTE NON VOGLIAMO PROPRIO IMMAGINARE COSA SUCCEDERÀ ANCORA DI PIÙ NEI COMUNI.
Di San Giovanni in Fiore in Movimento
Riceviamo e Pubblichiamo
La Regione Calabria e il suo Presidente sono fortemente preoccupati per il dissesto idrogeologico.
L’inverno è in corso e purtroppo anche il territorio calabrese è già stato interessato da eventi metereologici estremi con conseguenze e danni gravissimi, avrebbe dichiarato il Presidente.
Questo anche perché, soprattutto, avrebbe ancora puntualizzato il Presidente, il territorio calabrese è fragile dal punto di vista ambientale: esso è per il 49% collinare e per il 42% montuoso.
GIUSTA PREOCCUPAZIONE!
Anche se, va detto, in passato sono stati stanziati tanti Milioni di euro per il dissesto idrogeologico calabrese, non si è mai fatto né tutelato alcunché.
Vogliamo ricordare, però, che il territorio del Comune di San Giovanni in Fiore, in particolare il centro abitato, è totalmente montuoso. E il dissesto idrogeologico è una vera “spada di DAMOCLE”!
E sebbene oggi si discuta di piano di protezione civile, MANCA, nel Comune di San Giovanni in Fiore, UNA REALE E CONCRETA PIANIFICAZIONE politico-amministrativa quale essenziale strumento di prevenzione e delle attività connesse alla tutela del territorio.
A tale scopo vogliamo evidenziare l’arcinota diatriba sul fatto che i fondi per il dissesto idrogeologico che la passata Amministrazione Comunale di San Giovanni in Fiore aveva ottenuto dal Ministero degli Interni (960 Mila euro), destinati a mettere in sicurezza il costone roccioso di Viale della Repubblica, sarebbero utilizzati per il progetto, tutt’ora in corso di realizzazione, della ZTL di Via Roma.
Tale progetto della ZTL, come è altrettanto arcinoto, è avversato da una gran parte di cittadini sangiovannesi. Tanto che non vi è giorno in cui i residenti di Viale della Repubblica non fanno altro che ribadire che la loro sicurezza è in pericolo:
“Le nostre case rischiano, in caso di forti eventi atmosferici, di essere sommerse da detriti e grossi massi che sono proprio a ridosso delle nostre abitazioni. Finalmente eravamo, dopo tante richieste, riusciti ad ottenere il finanziamento di un progetto per la messa in sicurezza, ma la nuova Amministrazione ha deciso di spostare le risorse su opere di facciata.”
Non solo, alla fine dello scorso mese di marzo, l’attuale Amministrazione Comunale comunicava e parlava, attraverso la stampa, di 9 Milioni di euro (circa 18 Miliardi delle vecchie lire) di finanziamento, risorse del PNRR, per la progettazione esecutiva di tre (3) progetti per la sicurezza e la viabilità.
Qualcuno ha notizie in merito?
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Le 10 conseguenze della corruzione.
Di Gian Antonio Stella
ESITORIALE CORRIERE DELLA SERA (13/12/22)
C’è poco da buttarla sull’ironia: chi odia gli stereotipi razzisti contro gli italiani (la pistola sul piatto di spaghetti di una rivista tedesca, la prima pagina del Süddeutsche Zeitung con un vecchio e malconcio stivale da donna intitolata «Stivale puzzolente», le malignità sul comandante Schettino additato a simbolo della superficialità di tutti noi?) vive con fastidio intollerabile il coinvolgimento di tanti politici e para-politici e lobbisti nostrani in queste oscene vicende di tangenti. E si chiede fino a che punto tanti connazionali non abbiano contribuito a far crescere questo osceno stereotipo dando sempre minore importanza alla corruzione al punto di scandalizzare Papa Francesco che pochi anni fa attaccò frontalmente il corruttore: «Dio ci ha comandato di portare il pane a casa col nostro lavoro onesto! Ma quest’uomo, amministratore, come lo portava? Dava da mangiare ai suoi figli pane sporco! E i suoi figli forse educati in collegi costosi, forse cresciuti in ambienti colti hanno ricevuto dal loro papà, come pasto, sporcizia, perché il loro papà, portando pane sporco a casa, aveva perso la dignità!».
La classifica di Transparency dal 1995 a oggi, del resto, dice tutto: la percezione di vivere in un Paese corrotto, tra gli italiani, cala e cresce, cala e cresce ma neppure una volta il nostro è riuscito a entrare nella trentina dei Paesi più virtuosi. Neppure una. Con danni pesanti per tutti i cittadini perché, come scrive ne L’Atlante della corruzione Alberto Vannucci,
«La corruzione
10) uccide».
Ce la meritiamo, la pioggia di battutine insultanti di questi giorni?